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11/21/2024 | Redazione ADVISOR
“La transizione energetica non segue un percorso lineare”. Jessica Ground, responsabile globale ESG di Capital Group, spiega che, in molti casi, i piani strategici vengono ricalibrati per riflettere la realtà sul campo. Si pensi, ad esempio, alle case automobilistiche”.
“Le aziende - argomenta la manager - hanno rivisto i mix di prodotti pianificati per i prossimi anni a causa della crescita più lenta del previsto nella domanda di veicoli elettrici (VE) da parte dei consumatori. Le tensioni tra obiettivi, sicurezza, costi e aumento della domanda in ambito energetico stanno ridisegnando le prospettive di alcuni settori. È quindi improbabile che la transizione energetica sia uniforme, agevole o rapida come alcuni commentatori avevano previsto in precedenza. Continua, tuttavia, a ottenere in tutto il mondo un ingente sostegno diretto e indiretto sottoforma di incentivi. Oltre al 2022 Inflation Reduction Act statunitense, i programmi ufficiali più importanti includono REpower EU nell'Unione Europea, GX in Giappone e il piano quinquennale per lo sviluppo delle energie rinnovabili in Cina. In tutto il mondo molti governi (e anche aziende) sono fortemente impegnati a sostenere la transizione energetica”.
Automobili: destinazione simile, percorso più lento: “La proliferazione di VE è uno dei segnali più visibili della transizione energetica globale. Secondo l'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE), le vendite globali di VE sono cresciute di circa il 25% nel primo trimestre del 2024, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Sulla base delle politiche attuali, l'AIE prevede che quasi la metà delle auto vendute nel 2035 potrebbe essere elettrica e, se vari Paesi rispetteranno gli impegni annunciati in materia di energia e clima, il dato potrebbe salire a due terzi. Il divario strutturale dei costi iniziali tra i VE e a combustione interna è difficile da superare fino a quando non si risolveranno i problemi di produzione e non diventeranno operative alcune nuove piattaforme. Secondo Murphy negli Stati Uniti la parità ICE-VE è certa, rimane da capire quando avverrà. Dal punto di vista della domanda, i miglioramenti nei tempi di ricarica, nelle infrastrutture di ricarica, nell'autonomia di guida e nella scelta dei modelli contribuiranno ad attirare un maggior numero di consumatori, man mano che i prezzi dei VE diventeranno più accessibili. Quando tutti questi diversi pezzi del "puzzle" VE si uniranno, le vendite di veicoli ibridi potrebbero continuare a crescere più a lungo di quanto alcuni osservatori del settore pensassero inizialmente”.
Raffreddamento: l'ascesa dell'IA aumenta la domanda di data center: “I produttori di impianti di raffreddamento e riscaldamento sono al centro di diversi megatrend: transizione energetica, edifici sostenibili e intelligenza artificiale (IA). La crescita globale della domanda di riscaldamento, ventilazione, condizionamento e refrigerazione è stata sostenuta da tre tendenze secolari:
Requisiti normativi e pressioni da parte di consumatori e azionisti per un riscaldamento e un raffreddamento più rispettosi dell'ambiente. In molti Paesi del mondo esistono incentivi per promuovere l'installazione di pompe di calore. Negli Stati Uniti, ad esempio, Il 2022 IRA dell'amministrazione Biden prevede crediti d'imposta e sconti fino a 2.000 e 8.000 dollari rispettivamente.
Temperature globali più elevate. Le giornate con temperature elevate stanno diventando sempre più frequenti. Aumenta quindi la domanda di aria condizionata, favorita dall'urbanizzazione e dall'aumento della ricchezza in alcuni Paesi.
Ascesa dell'IA. Questa tecnologia sta amplificando la domanda di sistemi di raffreddamento convenzionali e innovativi da parte dei data center, che sono proliferati con la diffusione delle tecnologie connesse a Internet e il cloud storage. I data center più grandi ospitano decine o centinaia di migliaia di server, che generano un notevole calore. I sistemi di raffreddamento sono quindi di importanza critica perché il surriscaldamento può causare guasti ai server o perdita di dati”.
Pompe di calore: calo delle vendite a breve termine, crescita a lungo termine: “Le pompe di calore sono un altro mercato interessante in cui alcuni dei nostri professionisti degli investimenti osservano opportunità nel lungo termine. A differenza della tecnologia tradizionale basata sulla combustione, questi sistemi elettrici funzionano trasferendo il calore laddove necessario (in genere dall'esterno all'interno di un edificio). Sono da tre a cinque volte più efficienti dal punto di vista energetico rispetto ai sistemi tradizionali a combustibile fossile, ossia creano molto meno calore in relazione all'energia che consumano. Questa tecnologia è quindi considerata un fattore chiave per la decarbonizzazione e gli obiettivi di efficienza energetica negli Stati Uniti, nell'Unione Europea e altrove”.
Energia e utility: ingente potenziale nella diffusione delle energie rinnovabili: “I combustibili fossili svolgeranno probabilmente un ruolo chiave nel mix energetico globale nel prossimo decennio o due. Le prospettive sulla composizione dell'uso dell'energia primaria e su come potrebbe cambiare nel tempo variano. Nel suo 2024 Energy Outlook, ad esempio, il colosso petrolifero BP ha dichiarato di prevedere che la domanda globale di petrolio potrebbe raggiungere il picco nel 2025. Per quanto riguarda la generazione di energia, le spese in conto capitale per l'energia da combustibili fossili sono diminuite del 10% nel 2023, raggiungendo i 90 miliardi di dollari. Al contrario, secondo l'AIE, l'energia solare ed eolica hanno portato a un record di 735 miliardi di dollari di investimenti nelle energie rinnovabili nel 2023. Scongiurando le preoccupazioni sulla redditività di alcune aziende e l'aumento dei tassi di interesse, le energie rinnovabili si sono diffuse rapidamente negli Stati Uniti, nell'UE e in Asia. Quasi la metà degli investimenti globali nel solare nel 2023 è avvenuta in Cina, ma il calo dei prezzi dei pannelli ha contribuito ad alimentare la crescita del solare negli Stati Uniti e altrove. Le energie rinnovabili daranno probabilmente un contributo significativo alla crescita e rappresenteranno un'area di investimento importante in futuro. Le difficoltà poste dall'inflazione e dai costi di finanziamento più elevati potrebbero attenuarsi”.
L’analista sottolinea, in conclusione, che, “in un periodo in cui gli obiettivi e le tempistiche della transizione energetica vengono ricalibrati, gli investitori che sanno guardare al lungo periodo troveranno un ampio ventaglio di opportunità. Il supporto derivante dai massicci stimoli fiscali sta già contribuendo a stimolare i cambiamenti. Tassi di interesse stabili o più bassi potrebbero dare ulteriore impulso all'attività nei prossimi anni. Chi investe nella transizione energetica dovrebbe quindi considerare con attenzione il contesto generale e optare per la selettività. La politica nazionale e internazionale può modificare le politiche, le normative e i flussi commerciali, che a loro volta possono determinare quali società prospereranno e quali arrancheranno. Detto questo, è importante riconoscere che sono già in corso grandi cambiamenti e che la direzione di marcia sembra essere quella giusta. Le turbine girano, le batterie si ricaricano e i tempi cambiano”.
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