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Banche private, in un anno asset in crescita del 4,9%

7/18/2018 | Redazione Private

Le stime del 14esimo osservatorio Magstat pubblicate da MF confermano lo stato di salute del settore della gestione dei grandi patrimoni.


Gli asset finanziari detenuti dalle banche private sono cresciuti dagli 869,5 miliardi di euro di fine 2016 ai 912,5 miliardi di fine 2017, con un incremento di 43 miliardi pari al 4,9%.


I 912,5 miliardi di euro sono così ripartiti: 832,2 miliardi (pari al 91,2% del mercato servito) sono nelle mani di 122 operatori di private banking grazie alla consulenza di 16.767 private banker distribuiti in 2.430 filiali suddivisi su 1.046.043 clienti, mentre 80,3 miliardi di euro (pari all’8,8% del mercato servito) appartengono a 137 family office dove lavorano 608 family officer in 211 uffici suddivisi su 27.488 clienti.


I dati, ripresi da MF – Milano Finanza, emergono dall’edizione 2018 dell’indagine di Magstat Consulting sulla consulenza ai grandi patrimoni. Per realizzare lo studio, giunto alla quattordicesima edizione, Magstat ha analizzato 259 gruppi finanziari tra banche private e family office in Italia per un totale di 1.073.531 clienti dichiarati.


“Stimando che il mercato italiano del private banking e del family office valga complessivamente 1.140 miliardi a fine 2017, la quota non ancora raggiunta dai servizi di private banking è pari al 20%, 228 miliardi di euro, che non si discosta di molto dalla percentuale raggiunta l’anno scorso, il 21%”, ha dichiarato il curatore dello studio Marco Mazzoni.


Negli ultimi cinque anni l’aumento delle masse in gestione è stato pari a 263,9 miliardi: da 648,6 miliardi di fine 2012 a 912,5 miliardi di fine 2017. Negli ultimi 10 anni l’incremento è stato pari a 338,8 miliardi.


Un mercato concentrato
Sul gradino più alto del podio delle banche private ripartite per masse in gestione siede Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking (151,4 miliardi), seguita da Unicredit Private Banking (63,5 miliardi) e Banca Aletti (gruppo Banco Bpm, 39,3 miliardi). Il 27,9% del mercato – 254 miliardi – è dunque amministrato dai primi tre player del settore.


Al quarto posto c’è Banca Generali Private Banking (35,4 miliardi) seguita da Ubi Top Private (34,8 miliardi). I primi cinque operatori finanziari attivi nel private banking hanno una quota del mercato che supera i 324 miliardi, pari al 35,6%. I primi dieci coprono il 51,7% del mercato con 472 miliardi.


Raccolta, le reti private più attive
Come riporta MF, l’analisi della raccolta netta del 2017 relativa alle strutture che hanno fornito il dato relativo esclusivamente alla clientela private evidenzia che gli operatori con all’interno una rete di consulenti finanziari (private banker remunerati a provvigione) sono quelli più dinamici: Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking ha raccolto 9,6 miliardi (dei quali 2,9 miliardi relativi alle reti Fideuram e Sanpaolo Invest), Banca Generali Private banking 5,9 miliardi, Mediolanum Private Banking 1,5 miliardi, Credem 1,4 miliardi e Credit Suisse Italy 1,2 miliardi.


Analizzando i risultati in base alle dimensioni degli operatori finanziari oggetto dell’indagine sono 12 i big player (operatori con patrimoni superiori ai 20 miliardi di euro) che detengono il 56,3% del mercato (513,6 miliardi). Il 19,9% del mercato è nelle mani delle strutture (13 unità) con patrimoni tra i 10 ed i 20 miliardi (con asset complessivi pari a circa 181,5 miliardi). Il 7,6% del mercato (pari a 69,5 miliardi circa) è invece controllato dai 11 operatori con patrimoni tra i 5 ed i 10 miliardi.


Le strutture con asset da 1 miliardo ai 5 miliardi sono 41 e hanno patrimoni complessivi di 107 miliardi, pari ad una quota del 11,7%. Mentre i 105 operatori finanziari più piccoli, ovvero quelli con patrimoni fino ad 1 miliardo, detengono asset finanziari totali di poco superiori ai 40,8 miliardi, pari al 4,5%.

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