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3/26/2021
Il voto è la massima espressione di democrazia. È così in ambito politico ma anche quando si parla di processi decisionali all’interno di società. Fino a questo momento infatti gli investitori non hanno avuto molto spazio per influenzare le decisioni in fatto di sostenibilità. Qualcosa però è cambiato e come evidenzia l’ultimo rapporto sugli investimenti responsabili firmato da NN Investment Partners, la tendenza è in crescita.
Le aziende cominceranno a includere un “say on climate” e un “say on diversity”, in occasione delle loro assemblee generali che si tengono ogni anno, oltre il già esistente “say on pay”.
Il report poi mette in luce quattro trend destinati a crescere quest’anno e in quelli a venire.
In primo luogo gli investitori capiranno sempre più l’importanza di agire concretamente per risolvere questioni ambientali e climatiche. Ci sarà un’attenzione crescente a cercare di finanziare progetti con un impatto positivo e quindi una richiesta di maggiore trasparenza nella reportistica.
Assisteremo a più collaborazione tra settori diversi. gli asset manager quindi si affideranno a organizzazioni sociali e governative. Infine non dobbiamo dimenticare la normativa. Sappiamo che il 10 marzo scorso ha visto la luce la SFRD (Sutainable Finance Disclosure Regulation) e prima è stata la volta della tassonomia UE, in questo senso l’Europa fa significativi passi in avanti sul tema. I clienti avranno dunque degli strumenti in più per confrontare i vari prodotti di investimento e di conseguenza scegliere quello migliore per gli scopi che intendono perseguire.
Adrie Heinsbroek, chief sustainability officer di NN IP avalla quanto detto prima e ribadisce che: "Due fattori stanno avendo il maggiore impatto nel guidare il cambiamento negli investimenti sostenibili. Il primo è la pandemia di Covid-19 e il secondo è il nuovo quadro normativo dell'UE sulla finanza sostenibile, che cambierà il panorama degli investimenti e farà sì che i capitali vengano reindirizzati in luoghi diversi nel 2021 e oltre”. E ha aggiunto: “Per massimizzare la nostra influenza come asset manager, dobbiamo continuamente guardare avanti. Abbiamo identificato diverse aree di interesse per l’engagement nel 2021 e oltre, tra cui condizioni di lavoro dignitose, le disuguaglianze sociali evidenziate dalla pandemia di Covid-19 e il nostro continuo engagement con gli stati sovrani per valutare meglio rischi e opportunità”.
La società olandese ha esteso entro la fine del 2020 l’integrazione dei rigorosi criteri ESG al 74% del suo patrimonio in gestione, rispetto al 68% del 2019. L’obiettivo è quello di integrare i criteri ESG nell'80% degli AuM entro il 2023. NN IP è firmataria dei Principles for Responsible Investment (UNPRI), da cui ha ricevuto il massimo punteggio di A+ nel 2020. Se si parla di engagement NN IP ha avuto 1.269 dialoghi con 669 aziende e 17 stati sovrani nel 2020. Il numero totale di dialoghi è stato significativamente più alto rispetto agli anni precedenti (rappresentando un aumento del 91% rispetto al 2019), riflettendo i maggiori sforzi e la migliore efficienza di NN IP. Ha anche votato su 35.015 articoli in 3.053 AGM in 60 paesi, contro 31.775 articoli in 2.752 assemblee generali nel 2019. NN IP è classificata tra i primi 10 migliori performer sul voto per il clima e l'azione sociale da ShareAction.
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