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Liccardo: Risparmio precauzionale, l'aiuto dei CF per superare le incertezze

1/14/2025 | Luciano Liccardo* (in foto)

Gli italiani risparmiano mediamente oltre l'11% del reddito, secondo la recente Indagine annuale 2024 di Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi


È sempre istruttivo leggere l'Indagine annuale sul Risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani a cura di Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi.

Quella da poco pubblicata e riferita al 2024 conferma ancora una volta che la tendenza a risparmiare, con ovvie differenze dovute principalmente al grado d’istruzione e al reddito, è (meritoriamente) congenita negli italiani e si colloca al livello medio, tutt’altro che disprezzabile, di oltre l’11% sul reddito.

E, per quanto riguarda gli aspetti qualitativi, l’indagine riporta  la distinzione tra risparmio intenzionale e non intenzionale, spesso definito precauzionale. Mentre il primo è finalizzato a un obiettivo preciso, come l'acquisto di un'automobile o di una casa, quello precauzionale nasce dall'incertezza e dalla conseguente volontà di far fronte a imprevisti. E, in effetti, la relativa quota è in aumento negli ultimi anni, a causa delle crescenti incertezze economiche e geopolitiche. 

Questa tendenza, seppur comprensibile, sappiamo che non è razionale, soprattutto in periodi di inflazione, poiché la liquidità accumulata sui conti correnti equivale a una perdita secca di potere d'acquisto.

Secondo l'indagine, nuovi strumenti finanziari potrebbero orientare il risparmio non intenzionale verso forme di investimento più produttive. Tuttavia, la semplice creazione di nuovi strumenti non è sufficiente.

Senza una consulenza adeguata, che aiuti a comprendere il funzionamento e le caratteristiche di questi strumenti, il rischio è che il risparmio rimanga "congelato" in forme liquide e improduttive. 

Il consulente, con la sua conoscenza del mercato e la capacità di instaurare un rapporto di fiducia con il cliente, è la figura chiave per tradurre la complessità degli strumenti finanziari in scelte di investimento consapevoli e profittevoli

Infatti i consulenti finanziari lavorano quotidianamente in due direzioni:

Aiutano i loro clienti a definire obiettivi di investimento. Il risparmio precauzionale spesso nasce dalla mancanza di una visione chiara del futuro. Il consulente supporta i risparmiatori nella definizione di obiettivi concreti, a breve, medio e lungo termine, trasformando il risparmio da passivo in attivo.

Educano i loro clienti sui rischi dell'inflazione. Molti risparmiatori, soprattutto tra le fasce più anziane, reagiscono all'inflazione aumentando i risparmi precauzionali tenendoli liquidi, ma questo non fa altro che amplificare la perdita di potere d'acquisto. E il consulente spiega invece loro l'importanza di investire in strumenti che offrano una protezione dall'inflazione.

La professionalità del consulente finanziario può quindi fare la differenza nell'accompagnare i risparmiatori dal "parcheggio" precauzionale a una gestione intenzionale del risparmio.

La sfida per i consulenti finanziari è quella di intercettare la crescente domanda di sicurezza e trasformarla in opportunità di crescita. Questo significa saper proporre, nel loro ruolo cruciale di educatori, nuovi strumenti ai risparmiatori, continuando ad accompagnarli in un percorso che li renda protagonisti maggiormente attivi e consapevoli delle proprie scelte di investimento.

Ho approfondito tale tema in “Ancora troppo sotto il materasso”, l'episodio 12 della terza stagione del podcast “Risparmiare Informati e Sostenibili”, ascoltabile sulle piattaforme Spotify (la puntata) e Spreaker (la puntata)

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* Luciano Liccardo, storico Segretario generale di Efpa Italia, è ora autore e voce del podcast “Risparmiare informati e sostenibili”

 

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