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Fondi green mai così male, raccolta sottozero

8/26/2024 | Redazione ADVISOR

Secondo Morningstar, il periodo peggiore è stato quello che va da ottobre 2023 a marzo 2024. Da aprile a giugno le cose sono iniziate ad andare un po’ meglio


Brusco stop per la finanza sostenibile. E’ quanto si Legge su  Affari & Finanza di Repubblica che riprende i dati di Morningstar sul settore dei green bond. Da ottobre e dicembre 2023, la raccolta netta globale dei fondi verdi è finita sottozero per la prima volta nella sua storia, con i gestori che hanno dovuto registrare deflussi per 2,5 miliardi di dollari. 

Nel primo trimestre del 2024 la debacle si è ripetuta: altri 3 miliardi di deflussi netti per i vari veicoli di investimento. Da aprile a giugno le cose sono iniziate ad andare un pochino meglio. Gli investitori di tutto il mondo sono tornati a dare risorse ai fondi green, riportando i flussi globali in positivo per 4,3 miliardi di dollari, ma sono lontani i tempi in cui il sistema della finanza sostenibile era in grado di attrarre oltre 50 miliardi di nuovi investimenti al mese. L'andamento della curva che descrive i risultati dei fondi ha iniziato a puntare verso il basso già dalle primissime settimane del 2022, quando la raccolta dei veicoli verdi era crollata del 60% solo nel primo trimestre. Se alla fine del 2021 gli strumenti finanziari presenti sul mercato avevano attratto 650 miliardi di dollari, al termine del 2022 si erano fermati a 161 miliardi. Il consuntivo 2023 è stato un ulteriore salasso: nei dodici mesi la raccolta netta è terminata a 62 miliardi. Il risultato 2024 da inizio anno? Appena 1,4 miliardi. 

I primi ad "abbandonare" la finanza verde, si legge sempre su Affari & Finanza, sono stati gli Stati Uniti, dove i fondi tematici hanno chiuso il settimo semestre consecutivo in rosso. Non è solo una questione di scarse performance, sul Paese pesa infatti la continua politicizzazione delle pratiche Esg, che continuerà ad affievolire l'appetito degli investitori almeno fino a dopo le presidenziali di novembre. Segno meno anche in Giappone, Canada e Australia-Nuova Zelanda. Solo l'Europa continua a mostrare qualche segnale di maggiore resilienza ed è grazie ai suoi 11,8 miliardi di maggiori investimenti nel secondo trimestre se la giostra sostenibile globale rimane in piedi. Tutto merito delle strategie passive esposte al mercato obbligazionario, che nel Vecchio Continente hanno raccolto 14,2 miliardi di euro di nuovi flussi (erano stati più di 20 nel primo trimestre) e che negli ultimi dodici mesi hanno fatto incassare ai risparmiatori fino all'11% di profitti lordi. 

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