Vista l’età sempre più avanzata dei clienti assistiti in Italia da consulenti finanziari e private banker è bene per l’industria mantenere un osservatorio privilegiato sulle esigenze della cittadinanza più anziana.

 

Forse anche per questo Natixis ha analizzato 44 delle principali nazioni al mondo (tra economie avanzate secondo il Fondo monetario internazionale,  Paesi aderenti all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico e principali Brics), secondo quattro criteri: sanità, qualità della vita, benessere materiale e aspetti finanziari (debito pubblico, indici di dipendenza degli anziani, tassi di interesse, inflazione, pressione fiscale e governance) e ha realizzato una classifica.

 

Quali sono dunque i migliori Paesi per pensionati? Iniziamo col dire che l’Italia non ne fa parte, piazzandosi soltanto il 28° posto su 44, con un voto globale di 62 su una scala da 1 a 100, fuori dalla Top 20 che è considerata la soglia di riferimento.

 

L’Italia non sfigura sul parametro ritenuto più importante, la sanità, dove ottiene una buona valutazione pari a 81 (il Paese migliore ottiene 92) e accettabile è il voto relativo alla qualità di vita (73). Dove invece i giudizi diventano penalizzanti sono i parametri finanziari (52) e soprattutto quelli relativi al benessere materiale (reddito procapite, equità sociale e occupazione) con un 49 su 100 (che, da solo, farebbe precipitare l’Italia in 34 posizione).

 

I 20 migliori Paesi per i pensionati, partendo dalla ventesima posizione, sono Stati Uniti (voto 71), Belgio, Repubblica Ceca, Israele (tutti con voto 72), Slovenia (73), Svezia, Finlandia e Canada (74), Austria (75), Danimarca e Germania (76), Nuova Zelanda (77), Australia (78), Paesi Bassi e Lussemburgo (79) e Irlanda (80).

 

Il podio invece è raggiunto da Islanda (81), Svizzera (82) e, in vetta, Norvegia (83).