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A Lugano niente tasse sui guadagni da criptovalute

10/28/2024 | Daniele Barzaghi

Il Canton Ticino guarda con interesse agli 1,3 milioni di investitori italiani stimati, detentori di fortune per 2,2 miliardi di euro complessivi


Era inevitabile che succedesse. Mentre Roma si prepara alzare dal 26% al 42% l'aliquota fiscale sulle criptovalute il Canton Ticino mira ad accaparrarsi quegli italiani che investendo con tempestività in Bitcoin e compagni hanno accumulato in breve fortune milionarie: le stime parlano di 2,2 miliardi di euro complessivi e 1,3 milioni di investitori, anche se, è bene ribadirlo, ad oggi nessuno conosce realmente peso e diffusione del mercato visto che solo in rarissimi casi i patrimoni virtuali sono stati convertiti in valuta reale (fiat).

Lugano, avvantaggiata dal possibile esodo di “balene” (i milionari in criptovalute, ndr) italiane, punta al contrario a garantire zero tasse sulle plusvalenze da criptoasset, in una città dove già oggi 20.000 persone utilizzano quotidianamente le criptovalute per i propri pagamenti, dal ristorante alla palestra: la LVGA, il token autoctono del cantone (100 LVGA valgono oggi un franco svizzero, ndr), è ad esempio già accettato da oltre 400 negozi in città e restituisce il 10% in cash back ad ogni acquisto, come sottolineato da Il Sole 24 Ore.

 

 

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