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Azionario giapponese top performer

6/30/2023

I rendimenti di Topix e Nikkei 225 hanno raggiunto i livelli più alti dal 1989. Quali i fattori chiave che guidano questo slancio? Il commento di Schroders


L’azionario giapponese da inizio anno ha sovraperformato gli altri mercati sviluppati, nonostante lo yen debole abbia limato i guadagni per gli investitori esteri. A maggio, i principali indici azionari, Topix e Nikkei 225, hanno entrambi raggiunto i livelli più alti dal 1989Masaki Taketsume, fund manager, Japanese Equities, e Taku Arai, investment director – Japanese Equities, Schroders,, esaminano i  fattori chiave che guidano questo slancio.

 

“Il primo è di natura ciclica, visto che l’economia giapponese è relativamente in ritardo nella riapertura post-Covid” spiegano i gestori. “Ciò genera fiducia nella crescita dei profitti aziendali quest’anno, insieme a valutazioni interessanti per l’intero mercato azionario nipponico”.

 

“Il secondo elemento, e questo è più importante come sviluppo strutturale a lungo termine, è stato l’invito da parte della Borsa di Tokyo (TSE) a inizio anno affinché le aziende si concentrino sul raggiungimento di una crescita sostenibile e sul miglioramento del valore aziendale” aggiungono. “Tale esortazione era rivolta in particolare alle aziende con un rapporto price-to-book (P/B) inferiore a uno”. La richiesta alle aziende da parte della TSE menziona specificamente azioni quali “promuovere iniziative come investimenti in ricerca e sviluppo e capitale umano che conducano alla creazione di proprietà intellettuale e attività immateriali che contribuiscano alla crescita sostenibile, investimenti in attrezzature e strutture e ristrutturazione del portafoglio aziendale”. Un altro metodo è aumentare i rendimenti per gli azionisti, sia tramite dividendi sia attraverso il riacquisto di azioni. “Molte aziende giapponesi stanno rispondendo all’esortazione della TSE – sottolineano i due esperti – e, nell’ultimo anno fiscale, conclusosi a marzo 2023, l’ammontare dei piani di riacquisto di azioni annunciati dalle aziende ha registrato un livello storico, superando di gran lunga il livello degli ultimi due anni finanziari”.

 

Un altro fattore di supporto è la riapertura ritardata del Paese a seguito della pandemia. “Riteniamo che ciò possa portare benefici alle aziende di dimensioni più ridotte, concentrate sul mercato interno e operanti nei settori del turismo, del tempo libero e dell’hospitality”. Un altro punto importante è che la Cina ha revocato le restrizioni legate alla pandemia ancora più tardi rispetto al Giappone. “Il commercio con la Cina è importante per le aziende giapponesi, e i turisti cinesi costituivano una quota considerevole dei visitatori totali in Giappone (un terzo del totale nel 2019). La riapertura tardiva della Cina è un altro fattore positivo per le azioni giapponesi”.

 

Secondo i gestori di Schroders ci sono anche altri fattori a lungo termine che sostengono la performance del Paese, e tra questi vi è il ritorno dell’inflazione. “Dopo trent’anni di bassa inflazione, e persino deflazione, il ritorno di un’inflazione moderata è molto apprezzato in Giappone, che potrebbe ora entrare in un periodo sostenuto di maggiori investimenti aziendali, crescita dei salari e aumento della spesa dei consumatori. La sfida per i consumatori sarà capire se i salari si manterranno in linea con questa inflazione più alta” ma in questo senso ci sono stati segnali positivi provenienti dalle trattative salariali della primavera di quest’anno.

 

“Un altro fattore – aggiungono – è che, anche dopo il rally al quale abbiamo assistito da inizio anno, le azioni giapponesi mostrano valutazioni interessanti su base storica e rispetto ad altri mercati regionali”.

 

“Tutto quanto sopra ha contribuito a rendere il Giappone un terreno di caccia interessante per gli investitori quest’anno. In effetti, segnali di investitori esteri che hanno riesaminato la loro view sul Paese sono stati confermati ad aprile, quando Warren Buffett ha dichiarato di avere intenzione di aumentare i suoi investimenti nel Paese”. In conclusione, la combinazione di fattori ciclici a breve termine, insieme ai cambiamenti strutturali a lungo termine, creano un quadro incoraggiante per l’azionario giapponese.

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