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1/15/2019 | Redazione Advisor
"La trepidazione attorno all’accordo di Parigi è già diminuita: gli impegni e le iniziative attuali sono insufficienti, i progressi sono troppo lenti e alcuni paesi stanno riducendo le loro aspettative. In questo contesto emerge l’assoluta necessità di intraprendere azioni a livello internazionale per l’adozione di politiche di transizione energetica. Assume quindi fondamentale importanza il ruolo che le istituzioni pubbliche ricoprono. I modelli svedese e danese testimoniano come una transizione verso la diminuzione del consumo di carbone è possibile, attraverso la tassazione delle emissioni di carbone combinata alla riduzione complessiva della pressione fiscale. La politica e la strategia fiscale incorporano quindi il modo con cui si andranno ad affrontare le vere sfide climatiche" questa l'analisi di Ophélie Mortier, responsabile degli investimenti responsabili di Degroof Petercam AM.
Ricerca e sviluppo sono fondamentali per fornire ai Paesi la possibilità di allinearsi su una comune traiettoria sostenibile, come la riduzione del riscaldamento globale a 2°. Il ritmo con cui si deve giungere a questo obiettivo deve accelerare, tramite l’integrazione di approcci sempre più innovativi, come la cattura e lo stoccaggio delle emissioni di carbonio.
Non solo, la specialista sottolinea che: "Grazie alla rapida diminuzione dei costi, l'energia rinnovabile ha guadagnato terreno nell'attuale utilizzo di diverse fonti energetiche. Il carbone sta diventando la pecora nera per gli investitori e non rappresenta una soluzione praticabile e attendibile. I suoi elevati costi fissi porteranno il carbone a una morte lenta ma certa. L’urgenza di agire nel campo del cambiamento climatico è inoltre dettata dalla necessità umana di assicurare il diritto al cibo anche alle generazioni future. Il settore agricolo è fronte principale per tutte le sfide che riguardano la crescita demografica, il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare".
In anni recenti, abbiamo avuto un’accelerazione delle proposte normative in materia di sostenibilità e responsabilità delle società finanziarie e non. La tendenza strutturale verso gli investimenti sostenibili e responsabili è innegabile. Secondo Mortier "La Commissione europea ha chiaramente espresso le sue ambizioni per una finanza più sostenibile, pubblicando tra l’altro il suo Action Plan la scorsa primavera. Esso mira a stabilire il dovere di tenere conto delle sfide ESG come obbligo fiduciario nel settore della sostenibilità per tutti gli investitori, a determinare una tassonomia delle attività sostenibili e ad ottimizzare l'allineamento della cultura aziendale del settore finanziario con la visione di una transizione energetica a lungo termine".
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