Le speranze che l'aumento dell'inflazione statunitense nei mesi di gennaio e febbraio si rivelasse transitoria sono state vanificate dal forte rialzo dei prezzi al consumo a marzo. Cosa aspettarsi ora dalla Fed?
Con l’aspettativa di tassi di interesse in calo è giunto il momento, per i detentori di elevate ed eccessive posizioni liquide, di riconsiderare la propria allocation obbligazionaria.
Il picco dei tassi dovrebbe essere stato ormai raggiunto e le prospettive per il mercato obbligazionario sono quindi positive per il resto dell’anno. La view di James Briggs (Janus Henderson Investors)
Secondo gli analisti, i primi tagli, dovrebbero arrivare con l’inizio dell’estate a fronte di un andamento dell'inflazione e delle condizioni del mercato del lavoro in linea con le aspettative
Per Tomasz Wieladek di T. Rowe Price “una cosa è chiara: l'industria della Germania rimane a terra, indipendentemente dal fatto che si considerino gli ordini, la produzione effettiva o i sondaggi”
Le ultime decisioni e i commenti delle banche centrali confermano che nel 2024 dovrebbero iniziare i tagli dei tassi nelle principali economie sviluppate.
Le banche centrali emergenti sono in una posizione favorevole per avviare un ciclo di allentamento monetario, aprendo buone prospettive per questa asset class obbligazionaria.
Secondo George Curtis (TwentyFour AM) il costo-opportunità di non investire nel credito in questo momento sia elevato, visti gli interessanti rendimenti all-in, ma bisogna essere selettivi
Il team Global Bonds di Janus Henderson Investors spiega le ragioni per cui è il momento di privilegiare un posizionamento di portafoglio a lunga duration, più sensibile ai tassi.
I gestori si aspettano un taglio dei tassi a metà anno, visto che sembra molto probabile che l'inflazione continui a scendere nei prossimi mesi
Se nei prossimi mesi l'inflazione dovesse raffreddarsi e se dovessero emergere ulteriori indicatori che l'attività economica sta perdendo slancio, si confermerebbe la probabilità di un taglio a giugno
Gurpreet Gill (Goldman Sachs AM): “La reazione misurata da parte dei mercati potrebbe essere spiegata dalla probabile convinzione che la Bank of Japan adotterà un approccio ‘una tantum’”
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