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5/20/2024 | Marcella Persola
Tre quarti (73%) delle compagnie assicurative investono nei mercati privati o hanno intenzione di farlo per mettere a frutto la liquidità in eccesso, mentre il 40% intende aumentare le proprie allocazioni nei mercati privati. E' questo quanto emerge dalla nuova ricerca pubblicata da Mercer e Oliver Wyman. L'indagine, che si basa sulle informazioni fornite da oltre 80 assicuratori a livello globale, approfondisce i loro piani di investimento e di posizionamento del portafoglio per il 2024 e oltre.
E dall'indagine emerge un forte legame tra compagnie assicurative e mercati privati. La survey conferma come l’allocazione nei mercati privati sia diventato uno dei pilastri nel portafoglio di investimento delle compagnie assicurative. Quasi tre quarti (73%) degli assicuratori investono attualmente nei mercati privati o prevedono di farlo nel 2024, e quasi quattro su dieci (39%) intendono aumentare le loro allocazioni nei mercati privati. Un terzo (32%) degli assicuratori, inoltre, intende aumentare l'asset allocation nel debito privato quest'anno, rispetto al 27% registrato nel 2023.
Tuttavia nonostante questo interesse nei confronti dell'asset class, gli intervistati individuano anche degli ostacoli all'aumento di tale allocazione. Nello specifico per quanti hanno già investito, il costo e la complessità degli strumenti di investimento, nonché della selezione dei gestori rimangono le sfide prioritarie. Per gli assicuratori che invece non hanno ancora allocazioni sul mercato privato, gli ostacoli più citati sono i vincoli di liquidità, la mancanza di risorse per valutare le opportunità di investimento e la complessità degli strumenti di investimento.
Tra le altre sfide individuati dai partecipanti alla 2024 Global Insurance Survey anche quella della volatilità.
La volatilità dei mercati (61%) è la sfida più citata dagli assicuratori per prossimi 12 mesi e sta spingendo molte compagnie a rivalutare le proprie strategie a reddito fisso. Il 60% degli assicuratori cita l'ottimizzazione del proprio portafoglio core fixed income come la principale opportunità di investimento per l'anno prossimo, seguita dalla diversificazione dei portafogli rispetto alle classi di attività tradizionali (51%) e dall'utilizzo dell'illiquidità come motore di rendimento (37%).
Rispetto al 2023, quest’anno l’attività di allocazioni della liquidità è destinata a ridursi: solo il 7% degli assicuratori prevede di aumentare la liquidità, mentre il 27% prevede di ridurne l'esposizione. Quasi la metà (49%) degli assicuratori dichiara un eccesso di liquidità nei propri portafogli.
L'indagine dedica anche un focus al tema sostenibilità. Su tale fronte anche se la pratica di definire obiettivi “net zero” non è ancora molto diffusa, gli assicuratori del ramo vita si distinguono per essere all’avanguardia in questo campo: il 48% degli assicuratori in questo ramo dichiara di aver incluso degli obiettivi “net zero” nel proprio portafoglio (solo il 29% dei rami non vita).
Più di due terzi (68%) degli assicuratori in tutto il mondo dichiarano di incorporare valutazioni sulla sostenibilità nelle loro decisioni di investimento, anche se questo dato è diminuito rispetto all'83% dello scorso anno.
A spingere verso la considerazione dei fattori di sostenibilità nelle decisioni di investimento sono le preferenze degli stakeholder (71%), gli sviluppi in ambito normativo/politico (69%), la riduzione del rischio reputazionale (62%) e la riduzione del profilo di rischio generale (43%).
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