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IPO, ripresa delle società partecipate dai fondi di private equity

11/18/2024 | Redazione ADVISOR

Secondo l’ultimo report di Deloitte, nei primi sei mesi del 2024, è cresciuta la dimensione delle IPO, con un valore medio di circa 192 milioni rispetto ai 61 milioni del 2023


Nel primo semestre 2024 il valore complessivo delle IPO in Europa è stato pari a 13,6 miliardi di euro, in aumento del 26% rispetto al valore totale dell’intero 2023 e del 246% rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso. Seppur a livello di volumi in Europa ci siano state solamente sei operazioni in più nel primo semestre dell’anno (71 IPO) rispetto al corrispondente periodo del 2023, la raccolta quest’anno è stata significativamente superiore con tre IPO che hanno superato i 2 miliardi di euro. Nei primi sei mesi del 2024 è infatti cresciuta la dimensione delle IPO, con un valore medio di circa 192 milioni di euro rispetto ai 61 milioni di euro del 2023, grazie anche alla ripresa delle IPO delle società partecipate dai fondi di private equity.

È quanto emerge dal report di Deloitte “From resilience to reawakening – European Equity Capital Markets”, una ricerca sviluppata dal team Deloitte Capital Market sull’andamento in Europa del mercato delle operazioni straordinarie, in particolare delle IPO, nel primo semestre dell’anno.

“Rispetto ai dati europei il mercato italiano ha vissuto una fase di attesa – ha commentato Davide Bertoia, Head of Capital Market Audit & Assurance Deloitte Italia – Quest’anno in Italia ci sono state 19 operazioni di IPO di cui solo 1 sul mercato principale. Il capitale raccolto è sensibilmente inferiore rispetto a quello dello scorso anno, che era stato trainato da 4 grandi operazioni sul mercato principale che avevano generato una raccolta pari a 1,3 miliardi, oltre l’80% del capitale complessivamente raccolto nell’anno. Anche sul segmento EGM le operazioni del primo semestre 2024 sono state caratterizzate da una raccolta media minore rispetto allo scorso anno. Nonostante la fase vissuta dal mercato finora, le prospettive per il 2025 mostrano segnali positivi grazie alla nutrita pipeline di operazioni, sia sul mercato italiano che europeo e alla prospettiva di una politica monetaria meno restrittiva. Tuttavia, permangono rischi legati alla situazione geopolitica e al rischio di crescente protezionismo, che potrebbero influire sull’andamento e sulla volatilità dei mercati in taluni settori".

“In aggiunta, le recenti misure di iniziativa pubblica a sostegno delle IPO, quali ad esempio il Fondo di Fondi promosso dal Mef e da CdP e Quota Lombardia, oltre alla conferma del Credito d’Imposta per la quotazione delle PMI prorogata anche per il 2025 – ha proseguito Davide Bertoia – rendono particolarmente favorevole l’avvio di progetti di quotazione in Borsa".

“Una preparazione strutturata e avviata con sufficiente anticipo – ha commentato Gabriele Arioli, Partner Capital Market Deloitte Italia - è sempre più fondamentale per le aziende che hanno come obiettivo la quotazione. Tale approccio permette di accorciare i tempi dell’operazione e consente agli imprenditori e al management di ottimizzare il proprio impegno attraverso la focalizzazione, nelle fasi chiave della transazione, sulle tematiche più funzionali a far emergere tutto il valore della società e ad attirare investitori".

Principali gap delle imprese prima dell’avvio del processo di IPO

Al fine di farsi trovare pronte per i mercati le società devono rispettare determinati requisiti. "Sulla base di una ricerca Deloitte tra le società quotate su Borsa Italiana dal 2010 al 2023 - ha proseguito Gabriele Arioli - si evidenzia come, nonostante presentassero in avvio del processo di IPO risultati finanziari interessanti, oltre il 90% delle stesse abbia dovuto attivare uno o più progetti speciali per adeguarsi ai requisiti ed essere pronte ad affrontare il mercato finanziario. In alcuni casi, la mancata preparazione e idoneità ai requisiti regolatori richiesti ha comportato lo slittamento dell’operazione con impatti rilevanti sia economici sia di impegno profuso del management che viene così distolto dalle attività a maggior valore aggiunto.”

Per le imprese le principali aree di intervento necessarie per poter avviare con successo un’operazione straordinaria (IPO o M&A) sono:

la mancanza di un Piano Industriale robusto e supportato da analisi del mercato di riferimento da consentirne l’utilizzo nel processo di due diligence propedeutico all’operazione;
l’assenza di sistemi di consolidamento e di predisposizione della reportistica in modo automatizzato e tempestivo;
la necessità di rendere il sistema di controllo interno adeguato ai requisiti da società quotata;
la necessità di rivedere l’ampiezza e la struttura dell’informativa finanziaria storica per renderla adeguata agli standard richiesti dagli investitori e dal mercato finanziario.

IPO Scanner: uno strumento al servizio delle imprese italiane

"Alla luce dell’analisi dell’attuale contesto di mercato – ha continuato Gabriele Arioli - abbiamo realizzato IPO Scanner, un innovativo tool che permette a imprenditori, top manager ma anche a investitori istituzionali di ottenere una valutazione personalizzata sul grado di preparazione e di adeguatezza ai requisiti richiesti delle società rispetto alle operazione straordinarie, sia IPO sia M&A.”

Grazie a questo strumento, le aziende italiane possono effettuare gratuitamente e on-line un assessment sul proprio grado di preparazione nell’effettuare un’operazione straordinaria con una conseguente e tempestiva identificazione in anticipo dei passi necessari per prepararsi all’operazione stessa. IPO Scanner, attraverso l’analisi di otto aree chiave dei processi di finanza straordinaria, permette di ottenere sia una valutazione complessiva dell’azienda sia uno score dettagliato per ciascuna area di analisi, con indicazione di consigli utili sulla base delle best practice e delle azioni necessarie da effettuare in vista dell’operazione.

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