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Immobiliare: il peggio è alle spalle

8/7/2024 | Redazione ADVISOR

Tra i settori che mantengono lo slancio, secondo l'outlook di BNP Paribas REIM ITaly, i comparti industriale e logistico


Sebbene potrebbero verificarsi ulteriori correzioni future, questo trend di ribasso che ha interessato il mercato immobiliare dovrebbe avviarsi alla conclusione. Così la pensa Nicola Franceschini, (nella foto) product development & research manager di BNP Paribas REIM Italy che in uno recente outlook sul mercato immobiliare ha evidenziato che a sostegno di questa inversione di tendenza è arrivato il primo taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea, “un segnale certamente positivo che potrebbe ridare un po’ di slancio all’industria real estate, dato che questa è fortemente dipendente dalla disponibilità di capitale e che un costo del debito minore allenterà la pressione sugli investitori” scrive l'esperto.

“Inoltre, osservando il rendimento cash-on-cash, che misura il reddito rispetto all’importo del capitale investito, l’impatto positivo è evidente. Infatti, dall’inizio del 2024, in un contesto di forte aggiustamento dei rendimenti, la leva finanziaria ha avuto un effetto positivo su questi rendimenti per tutte le tipologie di immobili, ed essendo un settore ad alta intensità di capitale, beneficerà di questa minore pressione, e il mercato non dovrebbe più essere dominato da coloro che acquistano ricorrendo solo a mezzi propri” rimarca Franceschini.

Dopo aver passato gli ultimi 18 mesi in modalità “wait-and-see”, i fondi real estate sono ben posizionati per trarre vantaggio dal nuovo ciclo economico, dalla stabilizzazione dei prezzi e dall’accesso al credito maggiormente facilitato. Questo perché è verosimile che gli investitori vorranno puntare a strategie value-add o comunque in grado di corrispondere rendimenti più elevati rispetto al reddito fisso o su strategie prime asset, così da sostenere un rischio minore. 

Tra le diverse tipologie di classi di attività, - per l'esperto della società immobiliare - il residenziale continua a guadagnare terreno e secondo un recente sondaggio dell’INREV è ora l’obiettivo principale degli investitori in Europa. I comparti industriali e logistici mantengono il loro slancio e rimangono una scelta naturale, in quanto settori ancora sostenuti da fondamentali a lungo termine come la pressione demografica e l’aumento della digitalizzazione. Al terzo posto, nonostante i dubbi sulla futura domanda degli occupanti, troviamo gli uffici. “Anche se la maggior parte degli investitori sta ora cercando di ridurre la propria allocazione e di beneficiare di una maggiore diversificazione, il settore uffici dovrebbe rimanere una delle tipologie immobiliari più liquide. Inoltre, la revisione dei prezzi ha creato interessanti punti di ingresso, mentre la crescita prevista degli affitti è ancora forte nella componente prime” sottolinea Franceschini.

Per concludere secondo l'esperto di BNP Paribas REIM Italy una concorrenza più accanita tra gli investitori per le tipologie immobiliari principali e alternative avrà un impatto significativo sui prezzi e sui rendimenti. “Nello specifico, poiché il costo del capitale sta spingendo il fatturato, solo il 3% del settore immobiliare europeo è stato scambiato nel 2022 (rispetto al 7% in media) e ciò riflette una minore concorrenza tra gli investitori per acquisire asset e una minore pressione sui prezzi. In seguito al previsto aumento dei volumi delle transazioni e alla riduzione dello stock investibile, la pressione sui rendimenti dovrebbe ora essere più forte per gli asset e le ubicazioni più gettonati; pertanto, ci aspettiamo un graduale apprezzamento degli immobili residenziali e logistici man mano che aumenta la disponibilità di capitale. Ci aspettiamo inoltre che una quota maggiore del capitale immobiliare venga allocata ad asset alternativi e di nicchia, poiché il mercato europeo per queste proprietà è ancora relativamente piccolo” conclude Franceschini.

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