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9/1/2014 | Marcella Persola
Già principal dell'ufficio milanese di Motion Equity Partner, Giovanna Voltolina (nella foto), da luglio è diventata partner della società europea attiva nel mondo di private equity del cui portafoglio in gestione segue le società Argenta e Arcaplanet.
Advisoronline l'ha incontrata non solo per parlare della sua esperienza professionale, visto che tre anni fa ha assunto proprio nella società Argenta un ruolo molto più operativo, ma anche per parlare del suo impegno personale nell’Advisory board dell’organizzazione Ready for Board Woman e nel comitato esecutivo di D Club, iniziative volte a valorizzare il ruolo femminile in un'industria e in un mondo, quello finanziario, dove il genere femminile è ancora poco presente.
Voltolina, laureata con lode in Finanza e Investimenti al Babson College di Boston (USA), ha iniziato il suo percorso professionale nella sede di Boston di Merrill Lynch Wealth Management dove, dal 1995 al 1997, ha fatto parte del team di advisory sulle strategie di investimento. Tornata in Italia nel 1998, è entrata in Euromobiliare Investment Banking & Private Equity, dove ha seguito numerosi deal tra cui Sparco, società leader nell’apparel del mondo della Formula 1 e la catena di gioiellerie Stroili Oro.
In Motion Equity Partners dal 2007, ha concentrato il suo impegno sulla selezione degli investimenti per il mercato italiano e sulla gestione del portafoglio. Tre anni fa la svolta, perché la società europea di private equity le chiede di entrare con un ruolo operativo, ossia come head of business development and M&A in Argenta e ultimamente come responsabile di una delle divisioni di business dell’azienda. E qui inizia una nuova sfida per Voltolina che racconta "Molto spesso le donne vivono queste sfide con grande apprensione, perché ci chiediamo sempre se siamo all'altezza, se siamo adeguatamente preparate professionalmente ". Lei ha un suo stile. Studia molto, proprio perché sente anche lei come altre donne il timore di non essere all'altezza. Legge molti manuali di management e di case study e nel poco tempo libero ha deciso di impegnarsi anche attivamente per "aiutare" altre donne a superare queste difficoltà.
"Due anni fa ho incontrato Monica Pesce che mi ha parlato dell'iniziativa Ready for Board Woman e ho chiesto di aderirvi" confessa Voltolina. L'organizzazione si occupa di promuovere la presenza delle donne nei CdA di aziende pubbliche e private: il progetto è nato dalla convinzione che ci sono moltissime donne preparate e disponibili a entrare nei consigli direttivi, ma che le scelte sono sempre le stesse. "E proprio per dare visibilità a donne idonee per profilo, esperienze, competenze a entrare nei boards, abbiamo deciso di pubblicare e aggiornare periodicamente una lista di donne “ready”. Che non siano sempre le stesse. Anche perché quello che ho appreso dalla mia esperienza è che nei consigli di amministrazione è necessario sapersi muovere e possedere una serie di soft skill che possono aiutare a relazionarsi con il management. Inoltre credo che la presenza di queste donne in aziende quotate piccole possa rappresentare per le candidate un'ottima palestra e per le società un valore aggiunto visto che di solito questi consigli possono avere più necessità di skill particolari e di operatività rispetto a quelli dei grandi gruppi" continua Voltolina.
E questa non è l'unica iniziativa nella quale Voltolina è coinvolta. La manager fa anche parte del comitato esecutivo di D Club, nato nel 2012 per iniziativa di un gruppo di professioniste attive nel mondo finanziario allo scopo di agevolare il networking tra donne operanti nel settore finanziario. "In questo caso cerchiamo di unire un po' di donne e di lavorare assieme per creare delle relazioni anche in ambiti differenti in modo da poter creare anche nel mondo al femminile della finanza una collaborazione trasversale" sottolinea Voltolina. "Dobbiamo raccontare alle giovani donne il nostro mondo della finanza, altrimenti rimarrà sempre un mondo con una bassa presenza femminile, mentre dobbiamo mostrare loro che anche in altri contesti lavorativi le donne possono riuscire, non per questo sacrificando parte del proprio essere e delle proprie scelte di vita" conclude Voltolina.
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