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Tagli dei tassi, e ora?

7/2/2024 | Aymeric Guedy e Obe Ejikeme*

Come posizionare il portafoglio dopo che la BCE ha attuato il primo taglio dei tassi? Quali soluzioni rispondono a tale contesto volatile e incerto?


Dopo otto anni, la Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di interesse, avviando così un processo di allentamento monetario nell’Eurozona. Un nuovo scenario si sta delineando, nonostante regni ancora tanta incertezza, tra due guerre in corso e le elezioni europee che hanno sconvolto gli equilibri politici del Vecchio Continente.

Se guardiamo al mercato in generale vediamo come esso sia stato caratterizzato da grande volatilità. 
Il 2020 è stato il periodo in cui le banche centrali hanno dato prova di interventismo senza precedenti, iniettando liquidità in modo massiccio con tassi di interesse negativi nel 2022 e nel 2023. Abbiamo assistito a un ritorno dell’inflazione e un ciclo di rialzo di tassi, anche questo senza precedenti, molto veloce in tutto il mondo e in particolare nell’Eurozona.

Poi un nuovo cambio di paradigma nel 2024 con le banche centrali che hanno iniziato ad abbassare i tassi, in particolare la BCE con il primo taglio effettuato nel mese di giugno.

A livello macro, in Europa, ci sono stati cinque trimestri consecutivi di crescita scarsa, fiacca o inesistente, e questo ha consentito all’inflazione di passare da più del 10% nell’Eurozona a un livello ora inferiore al tre. Ed è proprio grazie a questo fattore che la Banca centrale è stata in grado di ridurre i tassi.

L’inflazione resta comunque un fattore di rischio in questo scenario con il risorgere delle tensioni geopolitiche che potrebbero aumentare i prezzi delle materie prime. E i rischi politici che abbiamo già visto in conseguenza delle elezioni europee che hanno portato allo scioglimento del Parlamento francese e al riemergere dei populismi o anche le elezioni americane che potrebbero portare a nuove pressioni inflazionistiche.

Se ci concentriamo un po’ di più sull’Eurozona, secondo le stime della BCE, l’inflazione dovrebbe assestarsi intorno all’obiettivo del 2% entro la fine del 2025, aprendo la strada a una normalizzazione dei tassi più vicina ai livelli neutrali. Oggi, tuttavia, i mercati continuano ad abbracciare uno scenario molto conservativo, con meno di 3 tagli previsti per quest’anno e meno di 3 tagli per il 2025. Oggi i mercati, però non apprezzano ancora questi cali e non prevedono ulteriori tassi per l’anno prossimo.

In questo contesto per muoversi adeguatamente nel mercato del reddito fisso è assolutamente necessario avere una gestione attiva, flessibile e non basata su benchmark, al fine di evitare perdite record sui indici in caso di rapido aumento dei tassi.

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Questo è l’approccio di Carmignac Sécurité, uno strumento di gestione attiva flessibile che nel primo trimestre ha realizzato una sovraperformance, rispetto all’indice di riferimento (ICE BofA ML 1-3 Year All Euro Government Index con reinvestimento delle cedole, ndr),sia in termini assoluti che relativi, grazie a strategie di carry trade (il rendimento a scadenza è quasi del 5%), al restringimento dello spread creditizio e infine alla gestione attiva della duration (da un valore di 3 a novembre a quasi 1,5 a gennaio, per stabilizzarsi a circa 2 nell’ultima parte del trimestre). 
A parte il carry, che si prevede continuerà a essere una delle principali fonti di rendimento nei prossimi mesi, Carmignac Sécurité può contare su un’ampia gamma di strumenti per alimentare la performance, tra cui la gestione attiva della duration e l’investimento nel credito, che offre un’interessante fonte di carry e che attualmente rappresenta i due terzi del portafoglio, con un focus sui segmenti difensivi (principalmente obbligazioni a breve termine con un rating elevato). E poi strumenti del mercato monetario, che rappresentano una fonte interessante di carry con rischio limitato e consentono al fondo di cogliere una serie di opportunità.

Che significato assume invece per il mercato azionario il taglio dei tassi di interesse?

Guardando all’azionario, oggi quello che vediamo è che la crescita è bassa e se consideriamo ad esempio alla percentuale di aziende che vedono un aumento dei loro ricavi di oltre il 15%, essa è molto risicata, solo il 5% (Fonte: Carmignac, FactSet, giugno 2024, ndr).

Le aziende oggi fanno fatica a fare crescere i loro ricavi, per questo è importante essere selettivi e guardare alla qualità. Due focus alla base della filosofia del fondo Carmignac Portfolio Grandchildren, il fondo azionario globale che grazie al focus di lungo periodo investe in società di qualità.

Carmignac Portfolio Grandchildren ha dimostrato di saper selezionare titoli di qualità che oggi più che mai possono offrire grandi performance con crescite costanti nel lungo periodo. Le società inserite in portafoglio vantano un percorso di redditività stabile ed elevata e che reinvestono gli utili per finanziare la crescita futura. Il tempo favorisce questo genere di società: è col passare del tempo infatti che raccolgono i frutti del reinvestimento degli utili e consolidano la loro posizione dominante attraverso l’innovazione e la ricerca e sviluppo, creando un meccanismo di capitalizzazione interna simile a quello degli interessi composti.

Alla base del successo del fondo che ha compiuto cinque anni di attività ci sono soprattutto pazienza e disciplina, caratteristiche che si riflettono nelle principali posizioni del portafoglio, che sono convinzioni a lungo termine. In media, le società sono presenti in portafoglio da più di quattro anni,

Inoltre punto forte del fondo è anche il processo di gestione creato oltre vent’anni fa da Mark Denham che funge da bussola e garantisce che le aziende nelle quali il fondo investe siano sempre allineate ai criteri sopra menzionati.

 

*co-gestore Carmignac Portfolio Sécurité e co-gestore Carmignac Portfolio Grandchildren

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