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PIL Italia: no PNRR, no crescita

6/27/2024 | Redazione ADVISOR

Secondo gli esperti di EY, per l’economia italiana è prevista una crescita del PIL reale dello 0,8% nel 2024 e dell’1,3% nel 2025. Ma solo a una condizione.


“Secondo le nostre stime, lo scenario economico internazionale è in ripresa anche se continua a presentare elementi di incertezza in virtù degli effetti delle tensioni geopolitiche, delle difficoltà sulle catene di fornitura e delle politiche monetarie in atto. Ne conseguono segnali contrastanti provenienti dalle principali economie mondiali: infatti, se da un lato i principali indicatori economici di Regno Unito e Germania lasciano presagire un limitato dinamismo, dall’altro l’economia americana, in clima elettorale, conferma i segnali di un buono stato di salute. In questo contesto, l’Italia evidenzia una riduzione del tasso di inflazione, come nel resto dell’Eurozona, lasciando presagire un eventuale prossimo allentamento della politica monetaria. La crescita del monte salari reali negli ultimi trimestri si traduce in una ripresa del potere di acquisto delle famiglie. Resta quindi fondamentale un uso efficace delle risorse del PNRR per sostenere la domanda nel breve termine e affinché possa avere un impatto nel medio-lungo periodo sul PIL potenziale”. Con queste parole Mario Rocco, Valuation, Modelling and Economics Leader di EY in Italia, sintetizza i risultati della settima edizione dell’EY Italian Macroeconomic Bulletin, analisi trimestrale che – a partire dall'analisi delle principali variabili macroeconomiche e sulla base di un modello macro-econometrico proprietario – fornisce previsioni a medio termine per l'economia italiana.

Dati alla mano, secondo gli esperti di EY, per l’economia italiana è prevista una crescita del PIL reale dello 0,8% nel 2024 e dell’1,3% nel 2025 con una riduzione del tasso di inflazione dal 5,6% nel 2023 all’1,4% nel 2024 e 2% nel 2025.

Il primo trimestre del 2024 ha registrato, secondo le analisi di EY, una crescita congiunturale dello 0,3%, riflettendosi in una crescita tendenziale (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) dello 0,7%. A tale crescita congiunturale si accompagna quella di simile portata (0,3%) in relazione ai consumi delle famiglie, alle esportazioni (0,6%) e a riduzione delle importazioni (-1,7%).

Dal punto di vista tendenziale, quindi, i consumi restano invariati (0,1%) mentre le esportazioni hanno registrato dei tassi di crescita più sostenuti (1,9%). In riferimento ai consumi privati, la loro crescita torna nuovamente in territorio positivo a seguito del -1,4% del quarto trimestre 2023.

Per quanto riguarda l’inflazione, le stime di EY prevedono una riduzione dal 5,6% nel 2023 all’1,4% nel 2024, per poi riaccelerare al 2% nel 2025 anche in relazione al miglioramento dell’attività economica. In riferimento al mercato del lavoro, negli anni 2024 e 2025 presi in esame, si conferma un tasso di disoccupazione intorno al 7%.

In un contesto caratterizzato da elevati tassi di interesse che ancora costituiscono un freno ai consumi e agli investimenti privati, le previsioni di EY evidenziano quanto l’impiego dei fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) risulti determinante per la crescita del Paese non solo nel medio-lungo ma anche nel breve periodo.

In pratica, con un’implementazione del Piano al 70% della stima delle risorse programmate per il 2024 e 90% al 2025, il PIL registrerebbe una crescita dello 0,4% nel 2024 e una crescita dell’1,2% nel 2025. Questo si tradurrebbe in una crescita cumulata al 2025 minore di 0,5 punti percentuali rispetto allo scenario base. Se, invece, l’implementazione del piano sarebbe al 50% per il 2024 e 70% per il 2025, l’economia italiana sperimenterebbe sostanzialmente una stagnazione (0,1%) nel 2024 ed una crescita dello 0,9% nel 2025. Di conseguenza, la crescita cumulata al 2025 sarebbe minore di 1,2 punti percentuali rispetto alla baseline.

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