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La gestione attiva torna alla ribalta?

10/7/2024 | Redazione ADVISOR

L’aumento della concentrazione pone diversi problemi per i gestori patrimoniali e per gli stessi investitori. Ma i gestori attivi si trovano in una posizione differente, secondo gli esperti di Allianz Global Investors


La concentrazione del mercato azionario, in particolare negli Stati Uniti, è aumentata notevolmente negli ultimi anni, spinta in parte dall'ascesa e dal crescente predominio dei titoli tecnologici definiti "Magnifici Sette" (Apple, Microsoft, Nvidia, Alphabet, Amazon, Meta e Tesla). Infatti, questi titoli attualmente rappresentano circa il 30% della capitalizzazione totale dell'S&P 500, mentre rappresentano quasi due terzi dei rendimenti dell'indice nel 2023. L'aumento della concentrazione pone diversi problemi per i gestori patrimoniali e gli investitori in generale. Per i gestori e gli investitori passivi, ovvero coloro che cercano di seguire un indice o un portafoglio ponderato di mercato, all'aumentare della concentrazione diminuisce la diversificazione, il che significa che i risultati del portafoglio diventano sempre più dipendenti dalla performance di un piccolo numero di azioni. Inoltre, a causa della crescente concentrazione, gli investitori passivi affrontano una crescente esposizione ai rischi sistemici: la crescita degli ETF ha coinciso con un forte aumento della correlazione delle azioni, poiché i prezzi delle azioni statunitensi più grandi mostrano una crescente propensione a muoversi insieme. Per i gestori attivi, invece, replicare indici concentrati come l'S&P 500 è diventato impossibile, a causa dei rischi di base. In effetti, la concentrazione sta ora raggiungendo livelli così elevati che persino alcuni gestori passivi stanno ora limitando la loro esposizione alle ultra-cap. Ma non è la prima volta che accade. Guardando ai decenni precedenti, scopriamo che la concentrazione del mercato ha caratterizzato settori come generi alimentari e prodotti farmaceutici, con qualche compagnia petrolifera e grandi industrie. Questi settori hanno correlazioni molto diverse sia tra loro che con il ciclo economico più ampio. Tuttavia, il recente cambiamento di slancio significa che stiamo iniziando ad affrontare un panorama diverso per gli investitori, con la gestione attiva che ora sta venendo alla ribalta. Per definizione, i gestori attivi investono in base alla convinzione e la correlazione con gli indici è una considerazione secondaria, se mai compare. Inoltre, i mercati più concentrati sono storicamente collegati a una maggiore volatilità, un rischio particolare per gli investitori passivi, e, man mano che lo slancio si srotola, generare rendimenti prevedibili comporterà la ricerca di fonti di alfa non correlate nei mercati. Le decisioni di allocazione delle attività per gli investitori comportano necessariamente un'ampia gamma di considerazioni. Infatti, anche coloro che adottano un approccio passivo dovranno fare delle scelte iniziali in merito alle decisioni di allocazione prima di "impostare e dimenticare". Tuttavia, i mercati più altamente concentrati sono meno efficienti e questo, unito al recente cambiamento di slancio, presenta maggiori opportunità per strategie di gestione attiva. 

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