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8/22/2024 | Max Malandra
Tecnologia e Intelligenza Artificiale sono stati i due temi che hanno trainato i listini azionari per tutto il 2023 e la prima parte del 2024. Ma accanto a questi, altre tematiche - seppur in ombra – proseguono il proprio trend sostenute da motivazioni strutturali. Eccole in dettaglio.
Infrastrutture rinnovabili. Gli investimenti in questo segmento fondamentale per la transizione energetica, secondo l'International Renewable Energy Agency, supereranno i 2.000 miliardi di dollari entro il 2030. Un fiume di denaro che rappresenta una delle opportunità di allocazione più importanti del panorama dell'asset management. “"Le partecipazioni dirette in infrastrutture legate alla transizione energetica offrono potenzialmente ritorni più elevati, diversificazione del portafoglio e benefici concreti per l'ambiente e la società, oltre che per la sicurezza energetica”, Jack Wasserman e Duncan Hale, membri del Private Market Group di Schroders. Questi investimenti comprendono parchi eolici, centrali solari e impianti idroelettrici, produzione di idrogeno verde, stoccaggio delle batterie e reti di riscaldamento su larga scala. Oggi sono disponibili nuove tipologie di prodotto per consentire ai privati di accedere a questo tipo di investimenti, diversificando le fonti di rischio e di rendimento grazie a flussi di cassa elevati, stabili e prevedibili: la domanda per queste soluzioni è in ascesa".
Acqua. Solo lo 0,3% dell’acqua totale è utilizzabile al mondo, il resto è troppo salata, troppo inquinata o ghiacciata. Inoltre, visto che la popolazione mondiale è in continuo aumento, la pressione su questa risorsa vitale cresce sempre più. Senza contare che, secondo l’UNESCO, entro il 2030 il nostro pianeta dovrà fare i conti con una domanda di acqua dolce superiore del 40% rispetto all’offerta. E ciò aggraverà una situazione già di per sé critica dato che a oggi più del 25% della popolazione a livello mondiale non ha accesso all’acqua potabile. Tanto che, attualmente, le produzioni esposte ad uno stress idrico maggiore del 40% sono circa il 22% del Pil mondiale, ma nel 2050 queste varranno qualcosa come il 45% dell’economia mondiale. Ecco perché la tematica dell’acqua rimane in cima ai pensieri non solo degli investitori, ma anche della politica.
Guardando però al lato finanziario, “il mercato idrico, a oggi, ha raggiunto i 1.400 miliardi di dollari e gode dei Megatrend che trainano la domanda strutturale di acqua - spiegano gli esperti di Pictet AM - Ad esempio, sviluppo demografico, attenzione alla salute, sostenibilità, commercializzazione e crescita economica. Secondo le stime OCSE, da qui al 2030, sarà necessario investire circa 1.000 miliardi di dollari l’anno (attualmente gli investimenti sono pari a 600 miliardi) per garantire a tutti l’accesso a risorse idriche e servizi sanitari di base. Secondo l’ONU ogni dollaro investito in infrastrutture idriche e fognarie si tradurrà a lungo termine in un PIL di 6,35 dollari per il settore privato e di 2,62 per gli altri settori”.
Energie rinnovabili e tecnologie verdi. La transizione energetica offre opportunità di investimento facendo stock picking nell’ambito dei combustibili fossili, ma chiaramente anche nel settore delle energie rinnovabili o comunque “pulite”. “Un primo esempio, sotto i riflettori dei media, è quello dell’idrogeno, che ha attirato molta attenzione come promettente fonte di carburante alternativa - commentano gli esperti di Jennison Associates (affiliata PGIM) - È abbondante, ha una densità energetica molto superiore a benzina o gasolio e infine non produce emissioni bruciando. Tuttavia, deve affrontare numerose sfide nel trasporto e nello stoccaggio prima di poter essere ampiamente utilizzato, ad esempio un’infrastruttura specializzata, quindi con costi immensi”. Un’alternativa (peraltro già presente e sfruttata da decenni) è l’energia nucleare: la sfida attuale è quella della sua produzione tramite fusione (e non fissione come ora). “Sebbene nei laboratori di ricerca finanziati dai governi di recente siano state ottenute reazioni di fusione, le prospettive per renderle commercialmente operative per generare energia richiedono ancora decenni di sviluppo” mettono però in chiaro da Jennison.
A valle della produzione di energia, poi, le possibilità di investimento si aprono anche nello stoccaggio dell’energia prodotta. “I meccanismi di accumulo dell’energia, come le batterie, possono essere utilizzati per risolvere molte sfide dei settori energetici che dipendono sempre più da fonti intermittenti, tra cui il miglioramento del dosaggio economico e il bilanciamento del sistema di trasmissione. Inoltre, possono anche contribuire alla resilienza e alla preparazione alle situazioni d’emergenza” spiegano gli esperti di Jennison. Infine, la tematica della cattura e lo stoccaggio del carbonio (Carbon Capture and Storage, CCS). Il processo consente essenzialmente di catturare le emissioni di CO2 da fonti industriali, come la produzione di etanolo o le centrali elettriche a carbone, e di immagazzinare il gas in modo da impedirgli di entrare nell’atmosfera. Il CCS svolge un ruolo significativo in molti scenari a zero emissioni di carbonio.
Silvicoltura. Investire nel capitale naturale non solo offre opportunità di rendimenti finanziari stabili, ma gioca anche un ruolo cruciale nella promozione della sostenibilità ambientale. Ne discutono Maxence Foucault, ESG Specialist e Private Assets Lead, e Celine Claudon, Chief Commercial Officer di IWC, società di proprietà di BNP Paribas Asset Management, insieme a Andrew Craig, co-responsabile dell’Investment Insights Centre della società di gestione, focalizzandosi in particolare sulla silvicoltura sostenibile. Questa asset class presenta infatti caratteristiche interessanti per gli investitori, come la crescente domanda di legno come materia prima sostenibile, la prevedibilità del ciclo di vita degli alberi, i valori stabili che possono fungere da copertura contro l’inflazione e il suo ruolo di diversificatore del portafoglio. Foucault sottolinea che gli investimenti nelle foreste contribuiscono alla fornitura di materiali essenziali per la transizione economica verso pratiche più sostenibili e al raggiungimento della neutralità carbonica. Inoltre la gestione sostenibile delle foreste promuove la biodiversità, creando habitat che permettono alla vita di prosperare.
Biotech e Healthcare. Il tema della sanità è regolarmente nei discorsi dei candidati alle elezioni presidenziali Usa e di conseguenza anche degli investitori, che si muovono in conseguenza delle probabilità di vittoria di uno o l’altro dei contendenti. È così ormai da quasi 30 anni. Ma è davvero un settore “pericoloso” da cui stare alla larga in un anno elettorale? “Gli investitori potrebbero temere che i titoli del settore sanitario rappresentino una scelta rischiosa in un anno elettorale, ma l'esperienza passata racconta una storia diversa” avvisa Vinay Thapar, Portfolio Manager Global Healthcare di AllianceBernstein. E infatti, le politiche pubbliche incidono certamente sul settore, ma in realtà non si evidenziano pattern particolari negli anni elettorali né un'estrema volatilità.
Le imprese statunitensi con business globali non sono sempre vincolate a specifiche disposizioni che incidono sul settore sanitario statunitense. Inoltre, la spesa sanitaria, che rappresenta il 10% del PIL globale, è un fattore d'impulso strutturale che dovrebbe acquisire sempre maggiore slancio a fronte dell'invecchiamento demografico, indipendentemente dai cambiamenti delle politiche a breve termine.
Infine, è aumentata anche l'attività di M&A, con le grandi case farmaceutiche stanno rilevando aziende biotech di minori dimensioni per ampliare la pipeline di prodotti e accelerare la crescita dei ricavi. “Queste operazioni di M&A hanno rafforzato i finanziamenti nel settore biotech e migliorato il sentiment degli investitori” mette in chiaro il CIO di AllianceBernstein.
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