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Gestire il portafoglio come l’albero di Natale

12/27/2024 | Max Malandra

Garzone (Gamma Capital): “Sostituire le lampadine guaste e accendere solo quelle che illuminano il portafoglio”. Nel 2025 non ci sarà la corsa spettacolare del 2023 e 2024, ma approccio prudente e corretta allocazione potrebbero fare la differenza.


L’ultima riunione della Federal Reserve ha visto una banca centrale a due facce. Da una parte ha rispettato le attese con il taglio di 25 punti base, portando il range dei tassi al 4,25%-4,50%, un livello significativamente più vicino al tasso neutrale. Ma dall’altra ha rivisto al ribasso le previsioni sui tagli dei tassi per il 2025, passando da tre tagli a soli due, una mossa che ha infranto molte delle speranze di chi sperava in un’accelerazione della politica monetaria espansiva. 

Le previsioni di inflazione sono state riviste al rialzo (con il PCE core stimato al 2,2% per il 2025, dal 2,1% di settembre) e un long-run rate (r*) - il tasso naturale di equilibrio per l’economia - aumentato al 2,7% (dal 2,5%): tutto questo segnala che la Fed vede una maggiore resilienza strutturale nell’economia e un’inflazione più persistente.

 

“Per i mercati, il messaggio era chiaro - commenta Alessio Garzone, senior analyst di Gamma Capital Markets - La Fed si sta muovendo più lentamente del previsto e vede meno spazio per allentamenti futuri. E questo ha avuto un impatto immediato sul sentiment degli investitori”.

I movimenti frenetici dei mercati la settimana scorsa non sono stati quindi il riflesso di una reale inversione, bensì di un mercato che resta nervoso e concentrato su pochi titoli, creando dinamiche poco naturali e, in molti casi, poco salutari per la stabilità complessiva.

“L’attuale comportamento del mercato, con prese di profitto improvvise e rally guidati da pochi titoli, non rappresenta un atteggiamento naturale né salutare - mette in guardia Garzone - Il problema principale resta la concentrazione dei guadagni su un numero ristretto di titoli, che amplifica la volatilità e lascia gli indici globali vulnerabili a movimenti estremi. Questo non solo rende i mercati meno prevedibili, ma evidenzia la fragilità di un rally che dipende troppo da pochi driver.

Da una prospettiva di lungo termine, la resilienza dell’economia statunitense, con un PIL rivisto al rialzo al 2,1% e un tasso di disoccupazione più basso al 4,3%, rimane un elemento di supporto. Tuttavia, fino a quando la partecipazione di mercato non si allargherà a un numero più ampio di titoli, ogni rimbalzo o rally sarà più rumoroso che significativo, rendendo necessario un approccio prudente per gli investitori”.

In tutto questo, per gli investitori a lungo termine, nonostante la volatilità della scorsa settimana, non è cambiato molto da una prospettiva fondamentale. I mercati sono sostenuti da un’economia resiliente, una solida crescita degli utili e consumatori capaci di reggere l’impatto di tassi più alti e un’inflazione ancora elevata. La riunione della Fed non ha alterato questa narrazione: l’inflazione è sotto controllo, i tassi continueranno a scendere, anche se a un ritmo più lento, e l’economia statunitense rimane ben posizionata per affrontare le sfide future.

 

Ma quali sono le prospettive per il nuovo anno? “Il 2025 presenta una complicazione: la maggior parte degli analisti ha alzato significativamente le aspettative di crescita per gli indici azionari globali, rendendo più difficile battere le stime rispetto al 2024. Questo è in netto contrasto con le previsioni fatte alla fine del 2023, che ipotizzavano un ribasso generalizzato, poi smentito da utili aziendali migliori del previsto. 

In questo contesto, ci aspettiamo (e ci auguriamo) una rotazione graduale dai titoli che hanno corso senza sosta negli ultimi due anni a quelli che hanno partecipato meno alla festa, ovvero un passaggio dalle MAG7 all’indice “S&P 500 ex-MAG7”. Questo movimento non solo potrebbe supportare un rally più sostenibile, ma favorirebbe una crescita più solida e meno dipendente da un ristretto numero di titoli. La concentrazione dei pesi degli indici su pochi nomi rappresenta infatti una “frizione” troppo facile da rompere, lasciando i mercati vulnerabili a episodi di forte volatilità". 

Per gli investitori, periodi di volatilità restano comunque opportunità per diversificare, riequilibrare e aggiungere investimenti di qualità, sia in azioni che in obbligazioni, sempre in linea con le proprie tolleranze al rischio e obiettivi personali. 

"Il 2025 potrebbe non offrire la stessa corsa spettacolare del 2023 e del 2024, ma un approccio prudente e una corretta allocazione potrebbero fare la differenza in un contesto di mercati ancora in evoluzione. 

I mercati, come le luci di Natale, ogni tanto scintillano e ogni tanto si bruciano. E quando succede, l’investitore deve fare come chi sistema l’albero in casa: senza farsi prendere dal panico, sostituire le lampadine guaste e accendere solo quelle che illuminano il portafoglio” conclude l’esperto di Gamma Capital. 

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