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8/3/2024 | Francesco D'Arco
Sarà un’estate tranquilla per i portafogli degli investitori? La risposta più onesta è: “Non lo sappiamo”. Perché, come ha ricordato recentemente Carlo Benetti, Market Specialist di GAM (Italia) SGR, “se non esistono più le mezze stagioni, le estati finanziarie sono sempre le medesime, insidiose” (vedi articolo I quattro punti cardinali della tranquillità estiva per i portafogli). E, a conferma di tale affermazione Benetti ricorda a tutti noi come nell’agosto 1971, “Nixon approfittò della distrazione estiva per annunciare la sospensione della convertibilità del dollaro, decisione storica che mise fine all’ordine monetario globale disegnato a Bretton Woods e diede inizio all’era dei cambi flessibili”.
Non solo. Sempre ad agosto, “nella Milano deserta e canicolare, Enrico Cuccia scriveva la relazione per l’Assemblea dei Soci di Mediobanca e, soprattutto, predisponeva operazioni che richiedevano la massima riservatezza”. E gli esempi delle estati tribolate continuano con il richiamo alla nostra memoria del 1997 (risi del bath tailandese e delle “Tigri Asiatiche”), del 1998 (il collasso del debito russo trascinò con sé il Long Term Capital Management, il “fondo dei premi Nobel”), del 2007 (che vide nel mese di agosto la sospensione di tre fondi fu la prima crepa a manifestarsi nell’edificio dei debiti cartolarizzati).
Ma l’esperto di GAM (Italia) SGR non è l’unico a ricordarci che l’estate non porta ad una sospensione delle ostilità sui mercati finanziari. Enguerrand Artaz, gestore di La Financiere de l'Echiquier, in un suo articolo pubblicato per l’agenzia stampa Radiocor, ci ricorda agli europei in particolare “il doloroso episodio dell'estate 2011 quando la crisi del debito sovrano che li aveva assillati per mesi era esplosa all'improvviso il 20 luglio, a seguito dell'accordo europeo sugli aiuti alla Grecia, che confermava il parziale default del Paese. Poco dopo, il rating del debito della Spagna veniva messo sotto osservazione da parte di Moody's, decretando il crollo di oltre il 20% in meno di 3 settimane degli indici dei mercati azionari europei”.
Altrettanto turbolenta fu l’estate del 2015. Questa volta protagonista fu la Cina che “turbò la quiete dei vacanzieri perché confrontata con un rallentamento del ritmo di crescita e già alle prese con le difficoltà del settore immobiliare. L'11 agosto, con sorpresa di tutti, Pechino decise di svalutare pesantemente lo yuan. Dilagò il panico borsistico sulle piazze asiatiche, che si estese rapidamente ai mercati occidentali e culminò nel lunedì nero del 24 agosto, quando il CAC 40 perse fino al 9% nel corso della giornata” scrive Artaz.
Ma, preso atto che le vacanze non riguardano i portafogli, cosa dire ai clienti prima del meritato riposo? Benetti ricorda nel suo testo le regole della tranquillità vacanziera che “non sono molto diverse dalle regole valide tutto l’anno: poco trading, molta disciplina, semplicità, pazienza. I quattro punti cardinali della tranquillità estiva”.
E se queste sane regole non fossero sufficienti a tranquillizzare i clienti, allora si potrebbero aggiungere le riflessioni anche di Enguerrand Artaz che sottolinea come sia “naturalmente impossibile prevedere tutti gli eventi che potrebbero verificarsi nelle prossime settimane, a maggior ragione vista la grande incertezza che aleggia in ambito politico, sia in Europa sia negli Stati Uniti”. E proprio in merito agli Stati Uniti Artaz ricorda che dal 19 al 22 agosto si terrà la convention del Partito Democratico statunitense che designerà ufficialmente il candidato del partito per le elezioni presidenziali. “Questo appuntamento, di solito una mera formalità, sta assumendo un'importanza particolare dopo la rinuncia in extremis del Presidente Biden” afferma Artaz. Ovviamente i portafogli queste estate guarderanno anche alle tensioni geopolitiche in Medio Oriente. Ma qui entriamo su un ulteriore fronte di imprevedibilità. Ed è qui che tornano centrali le indicazioni di Benetti che auspica che anche quest’anno la vacanza degli italiani sia caratterizzata da uno scarso controllo del portafoglio. “In vacanza si tende a guardare poco il portafoglio, un utile accorgimento che dovrebbe essere consuetudine tutto l’anno” conclude Benetti. “Guardare poco il portafoglio significa preservarci dai rischi derivanti dall’imponente e costante flusso di notizie finanziarie. Gli psicologi comportamentali lo definiscono “information overload”: il sovraccarico cognitivo aumenta l’ansia e può portare a decisioni sbagliate. Vendere sulle cattive notizie, così come aumentare l’esposizione sull’euforia, compromette la creazione di valore nel lungo periodo”.
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