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10/7/2024 | Paola Sacerdote
Un approccio attivo e senza vincoli per costruire un portafoglio concentrato sull’esposizione alle società europee con forti driver di crescita strutturali a lungo termine. È questa in sintesi la strategia di investimento del fondo GAM Star European Equity, illustrata ad Advisor da Niall Gallagher, investment director di GAM Investments e gestore del fondo, nella rubrica “Il gestore della settimana”.
Quali sono le principali tendenze strutturali che secondo voi guideranno gli investimenti in Europa nei prossimi anni?
Lo scenario economico in Europa appare incoraggiante, per quanto offuscato dalla debolezza della Germania che incide sui dati complessivi dell’Eurozona, ma non in altre economie europee. Le economie periferiche (e non solo) in Europa che chiamavamo PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna) se la stanno cavando bene (soprattutto Spagna e Irlanda), i Paesi Nordici sono in ripresa e la Francia è quasi allineata, ciò conferma che di fatto il problema sul fronte economico è la Germania. Persino il Regno Unito, da tempo considerata l’economia malata d’Europa, sembra aver trovato nuovo impulso. La crescita dei prestiti appare in accelerazione in alcuni mercati, tra cui Spagna, Irlanda, Paesi Bassi, e ultimamente anche nei Paesi Nordici grazie ai prestiti alle imprese e ai mutui ipotecari. Ciò indica che la ripresa economica si sta consolidando in numerose economie. Tra i fattori negativi, i costi dell’energia elevati, derivanti da politiche dell’energia inadeguate su cui abbiamo scritto molto, stanno causando gravi danni all’economia industriale tedesca e, in misura minore, all’Italia. Semplicemente per le industrie tedesche che fanno un uso intensivo di energia è impraticabile sostenere costi due o tre volte più alti (elettricità) o cinque volte più alti (per il gas naturale) rispetto ai concorrenti di altri Paesi. Le prospettive per queste aziende (prodotti chimici, automobili, materiali) non possono essere molto positive.
In qualità di investitori attivi, possiamo decidere dove investire e orientare i nostri investimenti verso le aree con le migliori prospettive. Possiamo scegliere di evitare le aree di stagnazione. I due Paesi che preferiamo sono l'Italia e la Spagna. Ciò riflette in larga misura la nostra visione positiva sulle banche di questi Paesi, ma troviamo anche altri titoli interessanti in questi mercati, come Inditex (in Spagna) e Prysmian (in Italia).
Come si traduce questa view nella strategia di investimento del fondo Gam Star European Equity?
GAM Star European Equity mira a ottenere un rendimento aggiustato per il rischio interessante; investendo in modo attivo, senza vincoli, in un universo ampio e liquido di azioni europee. Adottiamo un approccio high conviction per investire in un portafoglio concentrato di 30-40 società che, secondo noi, genereranno un ottimo rendimento nel lungo termine e che impiegano in modo intelligente il capitale degli azionisti. Ad esempio il fondo detiene un'ampia posizione in CaixaBank - Spagna. Il motivo dell'acquisto di questo titolo nel 2021 era la convinzione che le pressioni inflazionistiche a cui si assisteva in quel momento in tutto il mondo avrebbero portato a una normalizzazione dei tassi d'interesse in Europa, allontanandosi dal periodo straordinariamente particolare di tassi d'interesse a zero e negativi dal 2008 al 2021. Questa normalizzazione dei tassi d'interesse avrebbe consentito alle banche di registrare una ripresa della redditività e del Return on Equity ai livelli normali del periodo precedente al 2008 e un'espansione dei multipli di valutazione da livelli record. Da allora, i tassi di interesse sono tornati alla normalità, gli utili e il Return on Equity sono tornati ai livelli normali del periodo precedente al 2008 e le azioni hanno registrato un andamento positivo. Tuttavia, le valutazioni rimangono molto basse rispetto alla storia, per cui vediamo ancora un margine di rialzo per le azioni.
Che caratteristiche devono avere le aziende per essere inserite in portafoglio?
Ci piace l'esposizione a società con forti driver di crescita strutturali e, in molti casi, alcuni dei driver di crescita più interessanti a lungo termine - come la transizione energetica, la crescita della potenza dei semiconduttori, l'emergere della classe media asiatica - favoriscono in particolare le società europee data la loro esposizione geografica. A medio termine, sono favorite anche le aree del mercato azionario europeo più esposte a livello nazionale e che stanno vivendo un significativo miglioramento ciclico della redditività, come le banche, l'energia e l'edilizia/materiali da costruzione. Valutiamo i titoli principalmente sulla base dei flussi di cassa scontati, utilizzando modelli proprietari. Tuttavia, effettuiamo anche controlli incrociati dei nostri modelli interni rispetto a serie di multipli a lungo termine, come il “Price to Earnings”, il “Price to Book Value” e l'“Enterprise Value to Sales”.
In termini di settori, quali ritenete maggiormente interessanti e perché? Dove vedete invece i maggiori rischi?
Il settore che preferiamo è quello bancario, data la valutazione molto interessante dei titoli del settore a seguito della normalizzazione della redditività e dei tassi di interesse. Ci piacciono anche i titoli dell'energia, i titoli dei semiconduttori e le società di materiali per l'edilizia: un mix eclettico di settori che riflette il nostro approccio bottom-up e il nostro desiderio di avere più driver diversificati all'interno dei nostri fondi.
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