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Pagani (Muzinich&Co): “Crisi Covid-19, serve liquidità”

3/13/2020

La priorità rimane l'emergenza sanitaria per poi aiutare famiglie, commercianti, partita IVA traghettandoli fuori da una fitta nebbia. Questo di certo avrà un costo per la finanza pubblica spiega l'economista in questa intervista ad AdvisorOnline.it


Nessun taglio dei tassi ma ampliamento del programma di quantitative easing, con un piano di ulteriori acquisti di asset per 120 miliardi entro la fine del 2019. Queste le linee guida nell'ultima conferenza stampa Bce.

Phillip Lane, capo economista Bce, corregge leggermente il tiro rispetto alle parole di ieri di Christine Lagarde, sostenendo che la Banca centrale europea si riserva la possibile opzione di futuri tagli dei tassi d'interesse in caso di una stretta delle condizioni finanziarie o di minacce all’ obiettivo d'inflazione nel medio termine.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Fabrizio Pagani, global head of economics and capital market strategy per il fondo americano Muzinich&Co, capo di gabinetto del ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, prima nel governo Renzi poi nel governo Gentiloni. “Da un lato bisogna tener conto che le misure adottate ieri (12 marzo ndr) hanno molti aspetti importanti e dall’altro che la Bce continuerà a riunirsi nelle prossime settimane e mesi e ulteriori misure potranno essere prese a seconda dell’evoluzione dei mercati e degli spread” sostiene Pagani.

Oltre le polemiche per le parole di Lagarde, da molti criticate, c’è però qualcosa in più secondo l’economista: “Sottolineerei due aspetti interessanti: uno è quello relativo alla maggiore liquidità che verrà messa a disposizione delle banche per dei prestiti alle PMI. Per affrontare queste crisi la cosa importante da capire è la sequenza con cui verranno adottate le misure; in questo momento il tema più urgente è proprio quello della liquidità e per questo ci vuole un’azione coordinata di Governo (già in campo) e delle banche che per fare ciò devono averne a loro volta dalla Bce congiuntamente a più spazi da parte dei regolatori come Eba ed Esma. Sullo spazio regolatorio qualche passo in più poteva essere fatto”.

 

La crisi generata dalla pandemia Covid-19 è uno shock esterno ai mercati finanziari e come tale andrebbe trattato. E’ indubbio però, e il crollo delle Borse a livello globale lo dimostra, che gli investitori vivono una settimana di panico. “Adotterei per i mercati e per le operazioni finanziarie le stesse precauzioni e igiene che stiamo adottando nella nostra nuova quotidianità. La vita in Italia è sospesa, ci troviamo in una condizione senza precedenti, anche sulle attività finanziarie non essenziali dovrebbero essere messe in attesa. Chiunque operi sui mercati deve pensare in termini di lungo periodo. E’ un fatto che la crisi ha colpito moltissimo imprese e società, dobbiamo sospendere il giudizio, fino a quando non sarà possibile stimare i reali effetti. Calma e pausa in attesa che il periodo emergenziale passi”.

 

Parlando di pausa verrebbe da dire che chi non si è fermata è stata la Consob che ha deciso di gli scambi su Piazza Affari (dichiarandolo in una nota il 9 marzo scorso). “Ci sono sempre buone ragioni tecniche per non sospendere e garantire continuità. Sospendere solo in Italia può essere complicato. Io credo che chiudendo negozi e ristoranti portando le attività produttive a rarefarsi poteva forse essere opportuno limitare il più possibile anche l’attività finanziaria. Sospensione totale o parziale, rimane che l’economia reale ha sospeso il suo lavoro così invece non è stato per quella finanziaria”.

 

Allargando il discorso all’Europa nella tarda mattinata di oggi (12 marzo ndr) è arrivata un’apertura da parte dei commissari Dombrovskis e Gentiloni con una lettera al ministro Gualtieri dove si parla di misure in fatto di spesa e del “massimo della flessibilità, valutando ogni possibile richiesta sotto la 'clausola “eventi imprevisti””.

“C’è stata a livello europeo all’inizio una sorta di mancanza di sincronia nel capire la profondità dell’emergenza e questo ha determinato una diversa percezione del pericolo, rallentando le misure sul lato sanitario e economico. Questa desincronizzazione sta però venendo meno, attendiamo cosa deciderà la Commissione europea e quale sarà il pacchetto di misure da adottare" conclude Fabrizio Pagani. 

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