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Clima e governance: cinque temi per i portafogli

8/22/2024 | Paola Sacerdote

Monitorare e adattarsi ai rischi legati a queste due dinamiche sarà cruciale per gli investitori che cercano di navigare in un panorama in continua evoluzione


Il cambiamento climatico e la governance aziendale stanno diventando fattori sempre più rilevanti per gli investitori, con il potenziale di influenzare significativamente i mercati globali e la performance dei portafogli. Irene Lauro, environmental economist, e Ben Popatlal, multi-asset strategist, di Schroders, individuano cinque temi emergenti che nei prossimi 6-24 mesi potrebbero avere un impatto rilevante, richiedendo una maggiore attenzione da parte degli investitori.

1. Inflazione climatica

Gli eventi climatici estremi, come le ondate di calore e la siccità, stanno già influenzando settori critici come l'agricoltura e l'energia. Queste perturbazioni non solo danneggiano la produzione, ma contribuiscono anche a spingere al rialzo l'inflazione. Un esempio recente è l'aumento dei prezzi di diversi prodotti di base, tra cui cacao, caffè, olio d’oliva e arance, direttamente collegato a fenomeni climatici estremi. caffè, olio d'oliva e arance. Anni di scarse precipitazioni hanno messo inoltre a dura prova la produzione mondiale di energia idroelettrica, un problema significativo in paesi come gli Stati Uniti, la Cina e l'India, dove la perdita di produzione di elettricità potrebbe portare a un aumento dei prezzi dell'energia.

“L'inflazione climatica sarà probabilmente un tema d'investimento importante, dato che le temperature estreme continuano ad avere un impatto sull'attività di vari settori” spiegano Lauro e Popatlal. “Gli investitori possono contrastare le pressioni al rialzo sui rendimenti riducendo l'esposizione ai tassi d'interesse nei mercati che dipendono fortemente dalla produzione di energia idroelettrica e in quelli in cui l'inflazione alimentare ha un peso rilevante nel paniere dell'indice dei prezzi al consumo (CPI). Inoltre, un altro modo di gestire questo rischio è ridurre l'esposizione ai titoli azionari con alti livelli di dislocazione della catena di approvvigionamento”.

2. Protezionismo dei Metalli

La transizione energetica globale dipende fortemente da metalli come litio, cobalto e nichel. Tuttavia, l'offerta di questi metalli è limitata e concentrata in poche aree geografiche. Le politiche protezionistiche adottate da alcuni produttori potrebbero complicare ulteriormente la transizione energetica, aumentando i costi e interrompendo le catene di approvvigionamento globali. approvvigionamento e aumentando i costi. “La produzione è attualmente orientata verso Cina, Repubblica Democratica del Congo, Australia e Cile. I maggiori consumatori che potrebbero essere colpiti sono Stati Uniti, UE, Giappone e Corea del Sud” commentano gli esperti. “Gli investitori potrebbero sfruttare questo tema aumentando l’allocazione ai metalli industriali e alle valute delle materie prime, come il dollaro australiano”.

3. Aumento dei prezzi delle polizze casa negli USA

Negli Stati Uniti, il cambiamento climatico sta portando a un aumento dei costi assicurativi per i proprietari di case, con una crescita del 21% rispetto all'anno precedente. Questo aumento dei costi, legato a eventi climatici estremi, potrebbe non influire direttamente sull'inflazione misurata dal CPI, tuttavia “rischia di frenare la spesa delle famiglie e di esercitare una pressione al ribasso sui prezzi delle case nei mercati più esposti agli eventi meteorologici estremi” precisano.

4. Rallentamento della legislazione UE sulla sostenibilità

L’aumento della rappresentanza dei partiti di destra nel Parlamento europeo potrebbe rallentare l'avanzamento delle politiche verdi, aumentando l’incertezza per gli investitori in energia pulita. Per contro il Regno Unito potrebbe accelerare la sua transizione energetica verde, “poiché il nuovo governo laburista vuole fare della Gran Bretagna una superpotenza dell'energia pulita, investendo nelle tecnologie solari ed eoliche. Inoltre, i laburisti vogliono allineare sia il mercato del carbonio che lo schema fiscale a quello dell'UE. Se il Regno Unito dovesse implementare una carbon tax anche alle sue frontiere, si eserciterebbe un'ulteriore pressione sui principali paesi esportatori affinché aumentino i sistemi di tariffazione del carbonio a livello nazionale”. Secondo gli esperti gli investitori potrebbero sfruttare la nascita di questo “club del carbonio” favorendo le azioni dei mercati emergenti a bassa intensità di carbonio rispetto a quelle di paesi a maggiore intensità di carbonio.

5. Riforma della corporate governance in Giappone

In Giappone, le recenti riforme della corporate governance, che hanno migliorato l'efficienza del capitale e il modus operandi delle aziende, hanno contribuito alla sovraperformance delle azioni giapponesi. Questo trend potrebbe continuare, rendendo il mercato azionario nipponico un'opportunità interessante per gli investitori a lungo termine.

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