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7/26/2024 | Marcella Persola
Non è una novità perché era già stato annunciato nel piano industriale del 20 marzo scorso ma ora Poste Italiane entra nel vivo del progetto della consulenza finanziaria.
Così come ha riportato MF che aveva anticipato la sperimentazione del servizio di consulenza evoluta Poste Premium, dedicata ai clienti più facoltosi, il gruppo guidato da Matteo Del Fante (nella foto) è alla ricerca di circa 600 consulenti finanziari da inserire fino al 2028. L'avvio del progetto è iniziato nella città di Bolzano, ma presto si estenderà anche in altre aree di Italia, e come avevamo ricordato in occasione della presentazione della ricerca di Assogestioni sui sottoscrittori di fondi, il potenziamento dell'area sud che ad oggi è quella meno coperta dal servizio di consulenza, soprattutto su fasce di clientela più alte (vedi qui l'articolo) potrebbe favorire Poste Italiane che in un mondo di desertificazione bancaria è l'unica oggi a presenziare in modo capillare il territorio.
L'obiettivo del piano industriale «The connecting platform» è abbastanza noto: mettere a frutto quegli asset che attualmente sono detenuti da Poste. Gli ultimi dati riferiti a fine 2023 mostrano asset pari a circa 55 miliardi per i 64 mila clienti inquadrati come private e 241 miliardi di euro, per 1,2 miliardi di clienti cosiddetti affluent. Senza dimenticare che Poste gestisce per conto della pubbica amministrazione altri 8,2 milioni di italiani che in Poste hanno capitali inferiori a 100 mila euro (e portano un fatturato superiore a 100 euro) e 26 milioni di clienti che hanno sempre capitali inferiori a 100 mila euro ma con incassi commissionali inferiori ai 100 euro.
Sul fronte dei consulenti invece il piano prevede che 4 mila consulenti vengano dedicati ai clienti di fascia alta e gli altri 4.700 su chi ha risparmi più contenuti.
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