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Manager di cf, influire verso l’alto con la forza del team

10/24/2024 | *Marina Magni

Quando un manager svolge pienamente la sua funzione? Quando può concretamente affermare di aver costruito un team motivato e collaborativo?


Quando un manager svolge pienamente la sua funzione? Quando può concretamente affermare di aver costruito un team motivato e collaborativo?

La risposta è semplice: quando riesce ad influire verso l’alto grazie al contributo di idee, soluzioni innovative, proposte che provengono dai colleghi coordinati e sono state da lui valutate, arricchite e condivise.

Perché questo accada non basta l’atteggiamento del manager, è fondamentale che i coordinati comprendano la responsabilità individuale verso l’evoluzione dell’azienda e, di conseguenza, del loro business personale. Spesso ho sentito i consulenti rivolgersi ai manager con la forma “voi manager” e “noi consulenti”, il voi, in genere, comprende anche l’azienda, quasi fosse uno schieramento. Questa modalità è depotenziante e toglie forza al dialogo con la mandante e alla comprensione delle esigenze che nascono dal quotidiano confronto con il mercato, i clienti e i competitors. 

Quale, quindi, dovrebbe essere l’approccio giusto per influire verso l’alto e rappresentare  le proprie esigenze? Le modalità più efficaci possono essere:

-Proporre idee innovative

I consulenti che conoscono bene il proprio lavoro e i processi quotidiani possono avere intuizioni su come migliorare l'efficienza o l’innovazione in azienda. Proponendo nuove idee o soluzioni creative, possono influenzare le decisioni dei manager e contribuire all'evoluzione strategica dell'azienda. Presentare le proprie idee o preoccupazioni in termini di benefici aziendali, efficienza, produttività o allineamento con gli obiettivi strategici può far sì che i ruoli apicali prestino maggiore attenzione.

-Dare feedback costruttivi

Offrire un feedback costruttivo e regolare, basato su osservazioni concrete o esperienze quotidiane, può aiutare i manager a migliorare la gestione, i processi aziendali e l'ambiente di lavoro. I consulenti che anticipano i problemi e propongono soluzioni prima che questi si verifichino sono  risorse preziose. L'intraprendenza dimostrata in situazioni di difficoltà o durante cambiamenti aziendali può influire sulle decisioni a livello dirigenziale.

-Dimostrare competenze e leadership informale

Quando i consulenti dimostrano costantemente competenza, affidabilità e capacità di leadership informale, possono ottenere più ascolto e fiducia dai propri manager. Essere visti come esperti in una particolare area aumenta il potere di persuasione e la capacità di influenzare decisioni e strategie.

La leadership informale è una forma di leadership che non è legata a una posizione ufficiale o a un titolo formale all'interno dell'organizzazione, ma si basa sull'influenza che una persona esercita grazie alle sue competenze, personalità, credibilità o relazioni interpersonali. A differenza dei leader formali, che hanno un'autorità esplicitamente definita all'interno della gerarchia aziendale, i leader informali guadagnano il loro seguito attraverso il rispetto e la fiducia degli altri, non per il ruolo ufficiale che occupano. I manager dovrebbero individuare e sostenere lo sviluppo dei leader informali perché grazie a loro possono influire più efficacemente sia verso l’alto che verso il basso.

Per attivare un processo di responsabilità individuale e motivazione alla collaborazione costruttiva si può partire dal mettere in ogni ufficio una “cassetta” dei suggerimenti per come migliorare le cose. Ovviamente il suggerimento deve contenere il tema da migliorare e la possibile soluzione. Starà al manager dare visibilità alle migliori proposte e sostenerle in azienda.

 

 

*Marina Magni, project manager per Fabbrica delle Professioni e prima donna Area manager dell'industria della consulenza finanziaria italiana, diventa firma di Advisor. La sua nuova rubrica, pubblicata ogni due settimane, intende raccontare gli elementi fondamentali, le regole, di una advisory di successo.

Un consulente finanziario non è un gestore di fondi: innanzitutto deve saper vendere al cliente il processo di consulenza di cui sarà protagonista. E naturalmente lo può fare in maniera alta, efficace e rispettosa degli interessi propri, del cliente e della mandante. Marina Magni, come già fatto con tanti colleghi, insegnerà a farlo.

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