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Credem, il gruppo ideale per valorizzare i giovani

12/10/2024 | Daniele Riosa

Paolo Magnani  racconta la storia del 22enne Mattia Ferrero per dimostrare come Credem “stia facendo un grande lavoro per dare a Mattia e a tanti altri giovani colleghi modo di crescere e dimostrare che i giovani del nostro Paese non hanno paura di mettersi in gioco”


“Sento spesso parlare dei giovani italiani come di una generazione poco intraprendente e con minore ‘voglia di fare’ rispetto alla mia: l'esperienza quotidiana mi racconta una storia molto diversa”. Comincia così un interessante post su LinkedIn di Paolo Magnani (in foto), direttore centrale e coordinatore area wealth management del gruppo Credem.

Magnani scrive che “ho partecipato ad un evento bellissimo a Napoli il mese scorso ‘P Action’ organizzato dalla nostra Euromobiliare AM SGR (Francesco Germini) dedicato ai piani d'accumulo e che ha visto la partecipazione di tanti colleghi della nostra rete Retail (Stefano Morellini, Massimo Arduini, Claudia Ferraguti), provenienti da tutta Italia. Salito sul pullman che ci doveva portare al ristorante dall'hotel, si siede di fianco a me un giovane collega. Ci presentiamo e scopro che ha 22 anni, è originario di Canicattì, ha studiato a Palermo e lavora in Credem da 1 anno e mezzo. Dopo 6 mesi di cassa a Bibbiano, da un anno ricopre il ruolo di Wellbanker Consulenza Famiglie presso la nostra filiale di Montecchio. Quando, a mia volta, gli racconto cosa faccio io, mi esprime il suo grande interesse per il mondo del wealth management e dalle sue parole intuisco un grande entusiasmo e tanta voglia di crescere. Non posso sapere se la storia di Mattia Ferraro sia una regola o un'eccezione. Penso però che offrire opportunità di realizzarsi dal punto di vista sia professionale che personale sia indispensabile se vogliamo che i nostri giovani possano esprimere le loro qualità”.

“Credo che il Gruppo Credem - conclude Magnani - stia facendo un grande lavoro in questo senso per dare a Mattia e a tanti altri giovani colleghi modo di crescere e dimostrare che i giovani del nostro paese, contrariamente ai pregiudizi, non hanno paura di mettersi in gioco e di lavorare con una serietà e passione non diversa dalle generazioni che li hanno preceduti”.

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