“Il brand Monte dei Paschi durerà ancora per tantissimi anni: è nelle condizioni per preservare il suo patrimonio, non ci sono confini per la capacità operativa di questa grande banca. Il Monte ha un brand dal valore inestimabile. Nessuno sarebbe così pazzo da perdere questo valore”.

Luigi Lovaglio (in foto), l'amministratore delegato di MPS, ha commentato ai microfoni della tv locale Canale 3 Toscana le novità legate al risiko bancario in atto, rimarcando la probabile acquisizione del Monte da parte di soggetti privati, ma non una scomparsa per assorbimento dello storico istituto.

“I tempi difficili sono passati. La qualità dei ricavi è l'elemento da enfatizzare. Sopratutto la crescita delle commissioni, che rappresentato il frutto del lavoro delle persone nelle filiali, il vero motore del nostro rinascimento” ha proseguito il banchiere che ha guidato le operazioni di salvataggio da parte dello Stato di quella che (ora) è la quinta banca nazionale. “Essere l'istituto con la migliore solidità patrimoniale in Europa dice che il lavoro fatto è stato di altissima qualità e ha creato valore”.

“Era prevedibile che il MEF dovesse vendere un altro pacchetto di azioni e anche l'ultima operazione è una conferma di quanto buono è stato fatto: difficile trovare un'offerta di mercato che si concluda con un premio del 5% sul prezzo. Il MEF ha poi deciso di aumentare la vendita dal 7 al 15% per una richiesta forte di azioni” ha aggiunto, segnalando che sono “tutti riconoscimenti alla unicità dei dipendenti”.

“Il processo di consolidamento del sistema bancario è inevitabile e necessario. La dimensione conta per finanziare meglio l'economia (il Monte ad esempio ha aperto 21 centri dedicati all'Agrifood e punta ad arrivare a 50, ndr), proteggere meglio il risparmio dei nostri clienti, investire in buone azioni per servirli meglio. La vera differenza è la logica che spinge verso questo consolidamento: deve avere al centro il cliente”.