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FABI: cresce la quota di debito italiano in mano alle banche. Ecco la percentuale

9/2/2024 | Daniele Barzaghi

La percentuale record fu toccata nell'aprile 2020, quando gli intermediari finanziari nazionali ne detenevano il 28%


Cresce la quota di debito pubblico italiano detenuta dal settore bancario: nei portafogli degli istituti figurano oggi 651 miliardi di euro di BOT e BTP, in crescita di oltre 19 miliardi (+3%) nei primi 6 mesi dell’anno, secondo il centro Analisi&Ricerche della FABI, principale sindacato dei bancari italiani.

All'inizio del secondo semestre gli intermediari finanziari italiani in genere risultano detenere il 22,1% dei 2.948 miliardi di debito pubblico nazionale

“Siamo ancora lontani dal record di aprile 2020, quando le banche italiane, con 87 miliardi di euro di bot e btp in pancia, detenevano quasi il 28% dei 2.570 miliardi di debito pubblico italiano” segnala il sindacato guidato dal segretario generale Lando Maria Sileoni (in foto). “Dopo il picco di quattro anni fa, si è registrata una repentina discesa, un lungo percorso di disinvestimento che ha visto scendere l’ammontare di titoli di Stato custoditi nei portafogli degli istituti di credito. A pesare, sulla ‘fuga’ dal debito italiano da parte delle banche, erano state le incertezze economiche a livello globale post pandemia, la guerra in Ucraina e, poi, la corsa dei tassi d’interesse: tre fattori che avevano fatto salire il grado di rischio negli investimenti in Paesi con le finanze pubbliche in bilico”.

A gennaio le obbligazioni emesse dal Tesoro comprate dalle banche ammontavano a poco più di 632 miliardi, pari al 22% di 2.849 miliardi. Nei quattro mesi successivi la quota è rimasta pressoché identica, ma la quantità di bot e btp rilevata dal settore bancario è cresciuta con una significativa progressione: 636 miliardi a febbraio (22,1% di 2.871 miliardi), lieve contrazione a marzo con 632 miliardi (21,9% di 2.849 miliardi), poi di nuovo in salita ad aprile (639 miliardi) al 22% di 2.906 miliardi e stabile a maggio (oltre 641 miliardi) al 22% di 2.918 miliardi. 

“È possibile stimare che il dato di giugno, non ancora ufficializzato da Tesoro e Banca d’Italia, si attesti a poco più di 651 miliardi, pari al 22,1% di 2.948 miliardi” prosegue l'analisi Fabi. “Vorrebbe dire che nel primo semestre del 2024, le banche italiane hanno acquistato 19,2 miliardi in più: un balzo in avanti di oltre il 3% che lascia immaginare una strategia d’investimento simile anche in futuro”.

 

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