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3/7/2022 | Marcella Persola
Le mutate propensioni alla mobilità, la progressiva virtualizzazione e pubblicizzazione degli scambi, l’accresciuta globalizzazione dei mercati, l’avvento di nuove leve di collezionisti nativi digitali e la costante crescita della quantità e della qualità del livello delle informazioni disponibili hanno esortato Intesa SanPaolo a proseguire il percorso di ricerca avviato nel 2020 e dedicato al collezionismo e al mercato dell’arte nazionale, promosso da Intesa Sanpaolo Private Banking in collaborazione con la Direzione Arte, Cultura e Beni Storici e la Direzione Studi e Ricerche. Nel corso di un evento dedicato, tenutosi il 7 marzo, è stata presentata la seconda edizione del report "Collezionisti e valore dell’arte in Italia – 2022" dedicato al collezionismo e al mercato dell’arte nazionale.
“Si tratta di un mercato che da più di un decennio è considerato oggetto di crescenti attenzioni da parte di analisti, studiosi, istituti di credito e investitori istituzionali; se prima di allora i collectables erano prevalentemente percepiti come “beni rifugio”, sebbene pochi collezionisti acquistassero per investire, ora sono reputati anche strumenti finanziari e investimenti autonomi, alternativi – o per meglio dire complementari – a quelli più tradizionali, in rappresentanza di una specifica asset class, in una fase storica che esprime un rinnovato interesse per illiquid assets e alternative investments” hanno sottolineato nell’introduzione Michele Coppola executive director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Gregorio De Felice executive director Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo.
“Tuttavia, i progressi e le innovazioni derivanti dalla rivoluzione digitale in atto, con particolare riferimento alla proliferazione delle piattaforme di vendita online, all’esplosione della digital art e alle numerose applicazioni della tecnologia blockchain alla base degli NFTs hanno avuto un impatto profondo sul mercato dell’arte e dei beni da collezione, producendo effetti trasformativi – tuttora in corso – che stanno generando nuove modalità, strategie e personalità collezionistiche” che secondo gli esperti vanno indagate, valutate e considerate.
Così come la nuova generazione di investitori. “L’avvento di nuove generazioni di acquirenti-investitori fortemente motivate da strategie finanziarie, la proliferazione di basi di dati sulle quotazioni, la produzione di numerosi indici e studi sui ritorni degli investimenti, la diffusione di software per la gestione del rischio, la presenza di investitori istituzionali (banche, società di gestione del risparmio e operatori di art lending) abituati a richiedere informazioni puntuali e oggettive, la diffusione di nuove forme di beni artistici intangibili, il rapido sviluppo e l’affermazione dei canali online nonché il correlato incremento di comunicazioni “pubbliche” hanno contribuito ad allargare notevolmente il perimetro del mercato. Inoltre, le richieste dei nuovi professionisti del settore (curatori di collezioni corporate, art consultants, art advisors e personal curators) e dei sempre più numerosi infomediaries riguardano la disponibilità di informazioni oggettive, puntuali e fact-based, che possono consentire di offrire garanzie collaterali, opzioni di buy-back e contratti di sostituzione".
Insomma un mercato dell'arte in continua evoluzione e in crescita. Andrea Ghidoni (nella foto) direttore generale di Intesa Sanpaolo Private Banking ha così commentato: “È con grande soddisfazione che presentiamo la nuova edizione di Collezionisti e valore dell’arte in Italia - 2022, il secondo volume della collana editoriale promossa da Intesa Sanpaolo Private Banking – in collaborazione con la direzione Arte, Cultura e Beni Storici e con la direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo – per indagare il mercato dell’arte e il mondo dei collezionisti italiani con un focus speciale sulle tendenze dell’arte moderna e contemporanea, di particolare interesse in questo periodo post-pandemico. Fornire alla propria clientela le soluzioni più efficaci e innovative di wealth management è da sempre la mission di Intesa Sanpaolo Private Banking e, proprio in quest’ottica, nell’ambito della direzione Wealth Management, anche l’Art Advisory rientra tra i servizi per la gestione del patrimonio inteso in tutte le sue articolazioni, con una cura costante e personalizzata alle esigenze di valorizzazione, conservazione e trasmissione della ricchezza alle generazioni future. Con il servizio di Art Advisory assistiamo la nostra clientela in occasione dei passaggi generazionali, nella valorizzazione di opere d’arte o di altri beni da collezione e, più in generale, nell’individuare le migliori soluzioni alla luce di specifiche esigenze. In un mercato dell’arte sempre più complesso e dinamico il ruolo del private banker e degli specialisti diviene fondamentale nella costruzione di una relazione di fiducia sempre più qualificata. Ci auguriamo – ha concluso Ghidoni – di poter offrire con questa seconda pubblicazione nuovi stimoli di riflessione, certi che l’arte visiva e il collezionismo possano costruire un elemento strategico per la crescita sostenibile del nostro Paese”.
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