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3/6/2017 | Redazione Advisor Private
Al via nuovi controlli su patrimoni e redditi detenuti all’estero e non dichiarati. L’Agenzia delle Entrate ha, infatti, formalizzato le procedure per le liste selettive dei contribuenti italiani che hanno spostato la residenza all’estero a partire dal 1° gennaio 2010.
L’identikit dei soggetti viene stilato dall’Agenzia utilizzando un applicativo informatico “denominato So.No.Re. (soggetti non residenti) e incrociando le informazioni disponibili nella banca dati delle Entrate con quelle derivanti dallo Spesometro e dallo scambio di informazioni attivato sulla base di direttive europee (direttive Dac1 e Dac2) e accordi internazionali con le amministrazioni fiscali estere (Fatca e Common reporting standard) che saranno progressivamente disponibili”, si legge nel comunicato dell'Agenzia, che poi aggiunge che i criteri che verranno utilizzati si basano in sostanza sulla presenza di più elementi che fanno ipotizzare l’effettiva permanenza dei cittadini in Italia nonostante il trasferimento all’estero, quali, ad esempio, l’intestazione di contratti di utenze attive, la disponibilità di veicoli, la titolarità di partita Iva e la residenza degli altri membri del nucleo familiare.
Saranno usati anche i dati provenienti dallo scambio internazionale di informazioni. In questo contesto di lotta alla pianificazione fiscale aggressiva va inserito, infatti, anche l'Accordo con Monaco la cui operatività è stata ufficializzata proprio pochi giorni fa sulla Gazzetta Ufficiale. Si tratta di un trattato che – al pari di quello con la Svizzera e con il Liechtenstein - ha dimezzato le annualità accertabili, cioè punibili, ai fini del rientro dei capitali.
L'obiettivo di entrambe le mosse è comune: sostenere il successo della voluntary bis, procedura varata a fine ottobre, recepita nella legge di bilancio e attiva fino al 31 luglio.
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