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1/7/2025 | Daniele Barzaghi
Ogni volta che si compra qualcosa, dalla spesa settimanale a un biglietto aereo, si sta contribuendo all’economia dei consumi. Ma quante di queste operazioni sono collegate a società in cui oggi stanno investendo le case di gestione fornitrici della maggior parte dei fondi distribuiti? “Abbiamo condotto un'analisi su alcune delle principali aziende globali nel settore dei beni di consumo. Quei prodotti e marchi che potrebbero essere tranquillamente in ognuno dei nostri frigoriferi, bagni o borse: rappresentano circa il 7% dell’azionario globale sui mercati e intorno al 2% degli investimenti dei principali attori finanziari. Soltanto!” spiega Jack Dwyer (in foto sotto), a.d. della boutique Infusive AM (350 milioni di asset in gestione e circa 20 specialisti divisi negli uffici di New York, Londra e Sidney).
“Tecnologia, semiconduttori e IA sono temi di tendenza, e in molti casi ottime opportunità di business, ma quanto sono capiti veramente? Offrono quella difendibilità, stabilità e crescita che il cliente desidera per il proprio futuro? Le principali aziende di consumo a tutti note sono campioni nell'innovazione” prosegue. “Quando una persona riflette sul proprio portafoglio, dovrebbe considerare ciò che davvero comprende. E includere una varietà di prodotti e marchi di utilizzo quotidiano o settimanale che hanno dimostrato di superare le performance del mercato già da 10, 30 e persino 50 anni”.
Partendo da questo assunto Dwyer, con 20 anni di esperienza nei mercati finanziari e una gavetta nella Soros Fund Management, ha deciso di unire la propria esperienza a quella di Infusive, boutique fondata da un italiano e con una importante tradizione, diventandone CEO nel 2023.
Infusive si focalizza su un’unica strategia, il fondo Consumer Alpha Global Leaders Ucits, con in portafoglio i più importanti marchi di consumo. E Riccardo Villa (in foto in alto), già ben noto nell’industria italiana del risparmio gestito per i precedenti impegni in Banca Mediolanum, Raiffeisen CM o Standard Life Investments, si è unito a lui, col ruolo di responsabile della distribuzione europea. “Col nostro fondo un cliente investe in quello che gli piace. Su quei prodotti su cui, in fondo, ciascuno di noi spende la gran parte del proprio reddito”.
“Si parte da un universo investibile di circa 200-250 società: grandi produttori di beni e servizi di consumo, con un sistema distributivo globale e un posizionamento di mercato al top nel loro settore; dal dentifricio ai detersivi, dalle carte di credito alle bevande sino ai soggiorni in hotel internazionali. Si individuano 80 soggetti davvero interessanti e si costruisce un portafoglio concentrato su 35-50 titoli, coi limiti Ucits” prosegue Villa. “Il fondo, il cui primo ISIN è stato creato nel 2016, è un equity globale blend - visto che i titoli sono più quality value che growth – e in termini di esposizione geografica vede gli Stati Uniti pesare per circa la metà del portafoglio, l’Europa intorno al 25% e il resto distribuito nel resto del mondo”.
“Soggetti come McDonald’s e Walmart o di qualche tecnologico come Alphabet o Amazon, per citare le principali posizioni, stanno garantendo ad oggi una volatilità più bassa del 30% rispetto all'S&P 500 e, con un obiettivo di rendimento netto intorno al 7-11% all'anno, viaggiamo oggi tra l’11 e il 15% in base alla classe di investimento”.
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