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Florio (Zurich Bank): Per capire gli operatori analizzare i flussi

6/25/2024 | Max Malandra

Guardare i migliori dati di raccolta e i nuovi lanci sul mercato è valido supporto nello scoprire le strategie di “momentum”


"Zurich Bank è una rete distributiva, con un modello di consulenza finanziaria strategica in architettura aperta”. 

Andrea Florio (in foto sopra) è fund selector dell’istituto del gruppo Zurich e quindi si occupa della ricerca e del monitoraggio dei migliori strumenti per il portafoglio prodotti della rete, attraverso un duplice approccio qualitativo/quantitativo.  
 

Come avviene la selezione?

Utilizziamo parametri di confronto di performance e volatilità all’interno di precisi peer group che modelliamo secondo le nostre esigenze partendo dalle categorie di Morningstar. Valutiamo il comportamento di ogni singola strategia in base a risultati e rischio, ma soprattutto aggiungiamo il ratio dato da upside e downside capture, ovvero come performa quel fondo nelle fasi di rialzo e di ribasso del suo mercato di riferimento e in rapporto alle altre strategie del suo peer group.

 

E poi?

Un altro aspetto che valutiamo è il “time to recovery”, ovvero il tempo che impiega la strategia nel recuperare in termini di risultati rispetto al mercato di riferimento; quindi tempistiche più brevi per le strategie azionarie e più lunghe per le obbligazionarie. 
Guardiamo poi alla dimensione, al track record e alla storicità della squadra di gestione, valutandone la rotazione e soprattutto l’analisi dei flussi. Questo sia per ravvisare eventuali fasi di stress nel segmento di mercato/settore rispetto alla media, sia per essere first mover e catturare nuovi trend/strategie d’investimento.

 

Qual è la size minima considerata?

Abbiamo, come da prassi di mercato, una soglia minima di 100 milioni di euro. Tuttavia, il nostro perimetro conta tipicamente strategie che partono da 500 milioni. 
La dimensione è un indicatore che va monitorato anche nel caso in cui le strategie raggiungano size eccessive, per misurarne il funzionamento.

 

Come avviene il monitoraggio?

Integriamo il confronto dei vari fondi in termini di performance, rispetto al benchmark e al peer group, con quella dei flussi. Gli scostamenti importanti rispetto alle medie di gruppo accendono campanelli d’allarme. In ambito distributivo è importante monitorare i flussi in uscita confrontandoli con la media dei peer; eccessivi livelli di stress vengono ulteriormente analizzati confrontandoli con le analoghe strategie passive per preparare eventuali azioni di rimedio quali la sostituzione e l’esclusione dal contenitore finanziario.

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Qualche suggerimento operativo?

Monitorare le nuove tendenze attraverso l’analisi delle strategie con i migliori dati di raccolta e i nuovi lanci sul mercato rappresentano un valido supporto nell’individuazione di strategie di “momentum”, ottimale per gestire nuovi contesti ed esigenze d’investimento. È importante poi guardare alla concentrazione: comparti non troppo ampi, forte volatilità dei flussi o ancora strategie proposte da asset manager con portafogli molto concentrati possono avere sì performance importanti, ma presentano anche forti criticità, proprio per la forte concentrazione, che amplia i movimenti e riduce il tempo a disposizione, essenziale per effettuare analisi e approfondimenti.

 

Come vi comportate con flessibili e multi-asset?

Occorre guardare ai livelli di flessibilità: quantificando l’esposizione azionaria e monitorando come si modifica nel tempo e nelle differenti fasi di mercato. Analogamente, sull’obbligazionario, è importante capire come si esprime tale flessibilità, se in termini di segmenti, di duration, o altro. 
Per i multi-asset serve capire il grado di rotazione del processo d’investimento, cioè il principio che guida l’esposizione sui segmenti e sulle asset class e quali sono i livelli “critici” oltre i quali il prodotto inizia a veder ridotta la flessibilità. In passato abbiamo riscontrato difficoltà nella mobilità di alcune strategie, non a causa di scelte errate da parte del gestori, ma per il raggiungimento di dimensioni troppo elevate.

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