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1/19/2024 | Daniele Barzaghi
Il rally di fine anno dell'azionario e il vigore dell'obbligazionario legato all'imminente fine delle politiche restrittive delle Banche centrali hanno sostenuto i volumi degli scambi e il numero delle operazioni intermediate nel 2023 da operatori italiani, come segnala il rapporto annuale di AMF Italia, l'associazione degli intermediari finanziari, in passato nota come Assosim.
Fineco si conferma primatista della categoria, quest'anno prendendosi la palma nell'ambito dell'azionario scambiato sui principali listini italiani. Per la società guidata da Alessandro Foti (in foto) è passato il 26,85% del capitali legati all'equity (e il 22,81% delle operazioni) nel 2023.
Seguono Intesa Sanpaolo col 14,55% (e il 16,76% delle operazioni), Banca Akros col 10,90% (9,62%), Equita Sim col 6,55% (7,08%), Directa Sim col 4,55% (4,69%), Banca Sella Holding col 4,12% (4,07%), UniCredit col 3,65% (4,61%), Intermonte Sim con l'1,60% (1,95%) e Banca Mps con l'1,48% (1,87%). Sotto l'1% di controvalore nomi del calibro di Credem, Banca Generali, Mediobanca, Banca Finnat o Bank of America.
Intesa Sanpaolo domina invece la classifica delle intermediazioni obbligazionarie 2023 con il 25,77% del controvalore e il 29,53% delle operazioni.
Dopo di lei Banca Akros col 24,91% (e il 19,35% delle operazioni), Fineco col 9,37% (12,16%), Equita Sim col 7,06% (6,61%), UniCredit col 6,45% (7,65%), Banca Sella Holding col 4% (4,70%), Banca Mps col 2,95% (3,07%), Mediobanca col 2,24% (1,71%), Directa Sim col 2,05% (2,57%), Banca Generali con l'1,36% (1,92%) e Intermonte Sim con l'1,02 (1,14%). Sotto l'1% Credem, Banca Finnat, Vanco Desio, Bper, Ubs, Morgan Stanley e Société Générale.
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