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1/16/2023 | Redazione Advisor
La questione delle inducement torna prepotentemente alla ribalta all’interno dell’Unione Europea. Come si legge su Plus24, le variabili geografiche giocano un discreto ruolo nella vicenda. Vediamo perché. A dicembre la commissaria europea per i servizi finanziari, Mairead McGuinness, irlandese, aveva risposto a una lettera di preoccupazioni sulla possibilità di eliminazione degli inducement dell'europarlamentare Markus Ferber, tedesco. E il 9 gennaio c'è stata la controreplica di quest'ultimo.
Ora è un dato piuttosto noto che nei paesi come Italia, Spagna e Germania il modello distributivo si basa soprattutto sul sistema delle retrocessioni, mentre nei paesi come Regno Unito e Olanda, c'è stata una decisa virata nel senso della consulenza indipendente, basata completamente sulle fee pagate dal cliente.
Un sistema, quello basato solo sul pagamento della consulenza da parte del cliente, del quale in Italia sono presenti alcuni casi, ma decisamente il modello prevalente resta quello degli inducement. Il fatto degno di nota è che la posizione anti-inducement è presa dal commissario Ue, mentre l'Esecutivo dell'Unione non aveva messo in conto una modifica su questo tema nella discussione sulle nuove modifiche alla Mifid, mentre una proposta in questo senso era venuta invece dal Parlamento Ue, con il famoso emendamento 37.
Dunque, la situazione potrebbe far pensare che la Commissione possa voler sfruttare l'assist della Commissione Econ. Anche se questo ovviamente è da verificare nei prossimi mesi.
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