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Small e mid cap pronte al riscatto nel 2025

12/24/2024 | Paola Sacerdote

Secondo l’analisi di Intermonte, dopo tre anni di sottoperformance questo segmento potrebbe beneficiare del riposizionamento dei portafogli verso i titoli growth


Il mercato azionario italiano, al 16 dicembre 2024, ha registrato una performance positiva dell’1,7% nell’ultimo mese e un incremento del 13,8% su base annua. In questo contesto, le small e mid cap si sono distinte: l’indice FTSE Italy Mid-Cap ha guadagnato il 2,9% nell'ultimo mese, sovraperformando l'indice principale dell'1,1%. Ancora più rilevante la crescita dell’indice FTSE Italy Small Caps, che ha registrato un +4,9%, superando il mercato del 3,2% nell'ultimo mese. 

Tuttavia, il segmento dei titoli a bassa capitalizzazione ha mostrato una performance negativa su base relativa da inizio anno (-13,1%). A livello europeo, l'indice MSCI Europe Small Caps ha evidenziato una crescita dell’1,3% nell'ultimo mese, sottoperformando rispetto alle controparti italiane.

Come evidenzia Andrea Randone, head of mid small cap Research di Intermonte nel report mensile sulle mid-small cap italiane, nel corso del 2024, le stime sugli utili per azione (EPS) 2024/2025 sono state riviste al ribasso del -9,9%/-11,4%. Tuttavia, per le mid-small caps coperte dall’investment bank indipendente, le stime hanno registrato variazioni minime nell'ultimo mese (+0,3% per il 2024 e +0,5% per il 2025), mostrando una maggiore stabilità rispetto alle large cap.

Un'analisi delle valutazioni evidenzia che il rerating dei titoli che fanno parte dell’indice FTSE MIB è cresciuto del 25,2% da inizio anno, con le mid cap che hanno registrato un aumento del 3,7% e le small cap un impressionante +25,4%. Il rapporto P/E per il segmento mid-small caps si attesta a un premio del 29% rispetto alle large cap, superiore alla media storica (18%), ma leggermente inferiore al livello di un mese fa (25%).

Osservando l’andamento degli indici italiani, Randone fa osservare che un elemento chiave del mercato è la liquidità. Nell'ultimo mese la liquidità delle large cap (misurata moltiplicando i volumi medi per i prezzi medi in un determinato periodo) “è superiore del 10,6% rispetto allo stesso periodo di un anno fa ed è in aumento del 17,5% su base annua” spiega l’esperto. “Il quadro è simile per le mid-small cap: nello specifico, la liquidità per le mid-cap è aumentata del 26,4% su base annua, mentre per le small cap è aumentata del 56,0%. In particolare, nell'ultimo mese la liquidità delle mid-cap ha registrato un miglioramento”.

Dato tale contesto come posizionarsi in termini di strategia di investimento nei prossimi mesi? “Il 2024 segna il terzo anno che si chiude con una sottoperformance degli indici mid-small caps rispetto al FTSE MIB. Pensiamo che questo trend si possa invertire nel 2025 in quanto, in uno scenario di graduale calo dei tassi, è presumibile che ci sia un ribilanciamento dei portafogli verso i titoli growth che, in Italia, sono maggiormente rappresentati nel segmento mid-small”

“A nostro avviso – prosegue Randone - la strategia migliore resta affiancare ad alcuni titoli di qualità, le cui valutazioni possono essere giustificate da realistiche prospettive di crescita, alcuni titoli che sono attesi garantire una forte generazione di cassa, leader nei loro settori di riferimento. Come sempre, il tema della liquidità rimarrà molto importante: pensiamo che gli investitori stranieri possano aumentare i loro investimenti anche alla luce di una stabilità politica relativamente migliore rispetto al resto di Europa. In questo contesto, iniziative come quella del Fondo Strategico Nazionale potrebbero dare il loro contributo positivo” conclude l'esperto.

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