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11/18/2024 | Paulo Salazar*
Di fronte alle pressioni deflazionistiche, la Cina ha introdotto misure monetarie e fiscali per stabilizzare la propria economia. Tuttavia, questi sforzi, pur se incoraggianti, non sembrano sufficienti a ribaltare la situazione. D’altro canto, le elezioni negli Stati Uniti potrebbero riaccendere le tensioni commerciali, portando a nuovi dazi e a una svalutazione del renminbi, la moneta cinese. In questo contesto, diventa fondamentale selezionare i titoli azionari giusti per trarre vantaggio da questo nuovo ambiente.
Nonostante un aumento del 40% da settembre, il mercato azionario cinese potrebbe ancora fare ulteriori progressi. Diversi fattori supportano questo ottimismo:
Per uscire dalla deflazione e sostenere una ripresa economica a lungo termine, il governo centrale dovrà utilizzare altre leve, che potrebbero rappresentare cifre colossali (stiamo parlando di oltre 1.000 miliardi...) di RMB nei prossimi anni. Tali misure dovrebbero riguardare i consumi delle famiglie, il mercato immobiliare e le riforme strutturali, in particolare quelle volte a migliorare le condizioni di occupazione. L’attuazione di queste misure sarà decisiva.
Le elezioni americane del 5 novembre avranno probabilmente conseguenze importanti per la Cina. Che vinca Trump o Harris, le tensioni commerciali persisteranno. Sotto Trump, i dazi potrebbero aumentare fino al 60%, esercitando ulteriore pressione su un’economia cinese già indebolita dalla dipendenza dalle esportazioni. Harris, d’altro canto, potrebbe optare per un approccio più graduale, continuando a concentrarsi su settori strategici come la tecnologia. In risposta a questi rischi, la Cina ha rafforzato le sue partnership commerciali con altri paesi, in particolare con i mercati emergenti, limitando così la sua dipendenza dagli Stati Uniti. Anche le aziende cinesi hanno adattato le loro reti di distribuzione per continuare a operare nonostante le pressioni esterne.
L’entità dello stimolo fiscale in Cina potrebbe portare a una graduale svalutazione del renminbi, soprattutto se Trump vincesse e intensificasse i dazi. In questo caso, la valuta potrebbe subire ulteriori sofferenze nel breve termine. Sotto Harris, l’indebolimento potrebbe essere più lento, ma comunque inevitabile.
Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, i rendimenti dei titoli di Stato cinesi restano bassi, il che potrebbe limitarne l’attrattiva per gli investitori. Tuttavia, un aumento della spesa pubblica potrebbe comportare rendimenti leggermente più elevati in futuro.
Sebbene la questione di Taiwan non sia al centro delle elezioni americane, potrebbe diventare un punto focale. Se la Cina faticherà a risollevare la propria economia, la tentazione di annettere Taiwan potrebbe rafforzarsi, provocando una ferma risposta da parte degli Stati Uniti.
Qualunque sia l’esito delle elezioni statunitensi, il mercato azionario cinese offre opportunità di investimento. Le riforme strutturali mirate al mercato del lavoro e al settore immobiliare potrebbero migliorare le condizioni imprenditoriali per le aziende e i consumatori cinesi.
Allo stesso modo, il sostegno governativo a settori strategici come la tecnologia e l’energia pulita è un motore di crescita a lungo termine. Investire in questi settori strategici, in linea con la politica di sviluppo della Cina, potrebbe contribuire a sfruttare le trasformazioni economiche in corso. Anche all’interno di questi settori in crescita ci saranno vincitori e vinti. La chiave sta nella selezione rigorosa, supportata da un processo solido e da un team esperto in grado di individuare le migliori opportunità.
*head of emerging markets equity Candriam
Articolo chiuso in redazione prima del 5 novembre 2024
Articolo tratto dal numero di novembre di ADVISOR,
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