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Gestore della settimana: ancora valore nel segmento High Yield

6/17/2024 | Paola Sacerdote

Nonostante le eccezionali performance registrate nel 2023 il debito ad alto rendimento è ancora sostenuto da numerosi fattori positivi.


Nonostante i rendimenti elevati messi a segno nel 2023, il segmento High Yield è ancora sostenuto da numerosi fattori positivi. Nella consueta rubrica “Il gestore della settimana” Antonella Manganelli (nella foto), ad e responsabile Investimenti di Payden & Rygel Italia, analizza le opportunità di investimento e i rischi di questo comparto obbligazionario nei prossimi mesi.

 

Quali sono le prospettive per il segmento High Yield nell'attuale contesto di mercato?

Nel 2023 il debito high yield ha registrato performance eccezionali a livello globale: rendimenti intorno al 12-13%, che ragionevolmente sarà difficile replicare nel 2024. Tuttavia, nello scenario attuale non mancano i fattori positivi a sostegno del comparto. Innanzitutto, il quadro macroeconomico: lo scetticismo di inizio anno, rispetto alla crescita economica, ha dovuto rapidamente dissiparsi a colpi di dati positivi, soprattutto negli Stati Uniti. Secondariamente, i fondamentali aziendali restano solidi, coadiuvati appunto dallo scenario macro e da anni di rifinanziamenti a tassi bassi, che hanno reso gestibili i muri delle scadenze. Infine, il quadro tecnico: molti investitori, attratti dalla appetibilità della cedola e stanchi della sovraesposizione alla liquidità si sono riversati quest’anno sul debito societario high yield. La domanda per questo tipo di emissioni è stata di gran lunga superiore rispetto alle attese e al 2023, con ordini sulle nuove emissioni molteplici volte maggiori rispetto alle offerte iniziali. Questo ha determinato un rialzo delle valutazioni significativo. Per questo riteniamo che nel corso dell’anno i rendimenti dell’asset class saranno sì positivi, ma principalmente generati dalla cedola, più che da apprezzamenti in conto capitale e che pertanto, si aggireranno intorno al 5-7%.

 

Quali sono le principali opportunità e rischi che vede in questo settore nei prossimi 12-18 mesi?

Al momento, il principale rischio che individuiamo nel comparto High Yield è proprio legato al fatto che le attuali valutazioni riflettono già i dati fortemente positivi dal punto di vista dell’analisi tecnica e dei fondamentali, lasciando meno margine per eventuali correzioni. Inoltre, come spesso succede a queste valutazioni, la dispersione al momento è relativamente bassa; allo stesso tempo, però, gli emittenti high yield devono fare i conti con un costo del debito divenuto più elevato. Pensiamo che questo avrà un impatto negativo sui titoli di qualità inferiore e sulle aziende più indebitate, che magari hanno aumentato la leva finanziaria confidando nel fatto che i tassi d’interesse sarebbero rimasti bassi, e che ora potrebbero trovarsi in serie difficoltà. Per questo riteniamo sia importantissimo ad oggi focalizzarsi su qualità e liquidità, ma soprattutto in generale su una gestione attiva.

 

Può descrivere la strategia di investimento del fondo Payden High Yield Bond Fund? Come vengono selezionati i titoli da inserire in portafoglio?

Il nostro processo d'investimento inizia con la valutazione del contesto macroeconomico globale da parte del Comitato per la Politica d'Investimento (IPC), composto dagli undici più esperti professionisti degli investimenti del Gruppo. L’IPC elabora la nostra visione di ampio respiro e a lungo termine su tassi d'interesse, crescita economica, inflazione, rischio politico, ecc. Questa funge da sfondo per il team di gestione, il Global High Yield Strategy Team.

Partendo dai suggerimenti dell'IPC e lavorando con i nostri analisti ed economisti, il team sviluppa i temi top-down per il portafoglio. Da qui, si passa alla ricerca per individuare titoli interessanti. Il nostro obiettivo è fornire protezione ai nostri investitori, minimizzando i rischi di insolvenza. Privilegiamo emissioni con rating BB-B, evitando titoli illiquidi o piccoli: selezioniamo solo emissioni di dimensioni superiori ai 300 milioni. Il nostro processo di ricerca settoriale è globale, volto ad individuare le società con solidi fondamentali, prospettive di crescita del free cash flow e programmi di riduzione della leva finanziaria. Questo processo include la valutazione dell'impatto delle caratteristiche del titolo sul profilo di rischio/rendimento complessivo del portafoglio, e il potenziale di rendimento in base al posizionamento sulla curva, al bucket dei rating, all'allocazione settoriale e allo spread.

Il team di gestione lavora, poi, a stretto contatto con il desk di trading aziendale per valutare il valore relativo, la liquidità e, in ultima analisi, per ottenere la migliore esecuzione per i nostri clienti.

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