Tempo di lettura: 3min

BoE in pausa, ma il taglio dei tassi è più vicino

3/21/2024 | Redazione ADVISOR

I gestori si aspettano un taglio dei tassi a metà anno, visto che sembra molto probabile che l'inflazione continui a scendere nei prossimi mesi


La Bank of England lascia fermi i tassi d'interesse al 5,25% per la quinta volta consecutiva, dopo i 14 rialzi di fila. 

Jamie Niven, senior fixed income fund manager di Candriam, spiega che “dopo il comunicato di oggi è chiaro che il Monetary Policy Committee della Bank of England è più vicino al taglio dei tassi di quanto il mercato abbia apprezzato, sicuramente qualche giorno fa quando gli operatori pensavano a un primo taglio non prima di agosto. La dichiarazione di Bailey, insieme a quella di Haskel e Mann che hanno eliminato il loro voto a favore di un rialzo, è chiaramente dovish rispetto alle aspettative e, sebbene i mercati stiano ora prezzando un primo taglio dei tassi a giugno, non escluderei la possibilità che arrivi a maggio. L'inflazione complessiva dovrebbe scendere al di sotto dell'obiettivo (2%) in aprile e rimanervi probabilmente fino all'inizio del quarto trimestre. Questo dà alla commissione un ampio margine per iniziare a tagliare i tassi da un territorio piuttosto restrittivo. Rimaniamo positivi sulla duration del Regno Unito, sicuramente su base relativa rispetto agli altri principali mercati sviluppati”.

Andrew Jones, portfolio manager di Janus Henderson, osserva che “con l'inflazione di febbraio che ieri si è attestata all'incirca in linea con le aspettative (con l’indice dei prezzi al consumo core al 4,5% contro il 4,6% del consenso), non sorprende la scelta del comitato per la politica monetaria della Bank of England di oggi di mantenere invariati i tassi. Poiché sembra molto probabile che l'inflazione continui a scendere nei prossimi mesi, continuiamo ad aspettarci un taglio dei tassi a metà anno. I titoli nazionali del Regno Unito hanno attualmente una valutazione molto modesta rispetto alla loro storia, ma come dimostrano le recenti notizie commerciali di società come Wickes, DFS, Marshalls e Travis Perkins, la domanda è attualmente debole. Tuttavia, è probabile che con la riduzione dei tassi d'interesse i titoli esposti principalmente all'economia britannica possano ricominciare a suscitare interesse”.

Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm, sottolinea che “come ampiamente previsto dal consensus e sulla scia della decisione della Fed di ieri, anche il comitato esecutivo della Bank of England, nel corso della riunione di oggi, ha votato 8-1 a favore del mantenimento dei tassi d’interesse al livello attuale del 5,25%. La decisione di lasciare i tassi invariati per la quinta riunione consecutiva è stata quasi unanime, con un solo voto a favore di un taglio da 25 punti base, mentre due membri del comitato che si erano precedentemente schierati a favore di un rialzo dei tassi hanno ammorbidito le loro posizioni hawkish.I policymaker sembrano orientati verso un cauto ottimismo, prevedendo un calo dell’inflazione al di sotto dell’obiettivo del 2% già nel secondo trimestre del 2024, ma l’atteggiamento della BoE resta prudente. Lo confermano le dichiarazioni del Governatore Andrew Bailey, secondo cui servono prove concrete di un rallentamento sistematico della dinamica dei prezzi prima di poter prendere in considerazione eventuali tagli dei tassi. Le diverse sfumature del dibattito all’interno del Comitato di Politica Monetaria mostrano quanto sia complicato mediare tra le pressioni inflazionistiche e la stabilità dell’economia. Così, mentre i mercati attendono nuovi sviluppi, l’approccio prudente della BoE riflette l’impegno dei policymaker a traghettare l’economia verso obiettivi di lungo termine, con la consapevolezza che i rapporti tra sistema economico e politica monetaria siano complessi e sfaccettati”. 

 

Condividi

Seguici sui social

Cerchi qualcosa in particolare?