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HSBC AM: i bond sono tornati di scena

1/24/2024 | Marcella Persola

In occasione della presentazione dell'outlook Joseph Little, global chief strategist ha illustrato i fattori che hanno portato a un cambio di paradigma


I mercati sono entrati in un nuovo paradigma, caratterizzato da un ordine globale sempre più frammentato, da una politica fiscale più attiva e da una transizione guidata dalla politica verso la net zero. E in un contesto caratterizzato da un alto rischio di recessione, HSBC Asset Management si posiziona per una crescita difensiva con l'opinione che "i bond sono tornati in scena".

Sono questi alcuni degli spunti emersi dalla presentazione dell'outlook della società di gestione condivisi oggi con la stampa.

"A seguito del rapido inasprimento delle condizioni monetarie e creditizie, riteniamo che ci stiamo dirigendo verso un nuovo paradigma dei mercati, che probabilmente sarà caratterizzato da tassi d'interesse intorno al 3% e rendimenti obbligazionari intorno al 4%" afferma Joseph Little, global chief strategist, HSBC Asset Management. A sostegno di ciò tre fattori determinanti: 

  • Un mondo multipolare e un ordine globale sempre più frammentato, che porta alla fine dell'iper-globalizzazione;
  • Una politica fiscale più attiva guidata da priorità politiche in un'epoca di populismo, preoccupazioni ambientali e alti livelli di disuguaglianza;
  • Politiche per affrontare il cambiamento climatico e la transizione verso la net zero.

"In questo contesto, prevediamo una maggiore volatilità dell'offerta, un'inflazione strutturalmente più elevata e tassi di interesse più alti a lungo. Nel frattempo, è probabile che le recessioni economiche diventino più frequenti, poiché un’inflazione più elevata limita la capacità delle banche centrali di stimolare le economie" continua l'esperto della casa di gestione.

Guardando al futuro e delineando le prospettive l'esperto illustra "Le valutazioni di mercato continuano ad anticipare uno scenario di soft-landing, trascurando a nostro avviso un maggiore rischio di recessione. In questo contesto, ci posizioniamo per una crescita difensiva con l'idea che "i bond sono tornati in scena".

"L'indebolimento dell'economia globale e il rallentamento dell'inflazione potrebbero rappresentare un contesto favorevole per i titoli di Stato e condizioni difficili per le azioni. Pertanto, vediamo opportunità nel selezionare alcuni settori del fixed income globale, tra cui la curva dei Treasury statunitensi, una parte dei mercati obbligazionari europei core, credito investment grade e crediti cartolarizzati - precisa Little - Inoltre, siamo cauti sui titoli azionari statunitensi a causa delle elevate aspettative di crescita degli utili per il 2024 e del multiplo di mercato tirato rispetto ai titoli di Stato. I titoli europei sembrano relativamente a buon mercato su base globale, il che significa che il ribasso potrebbe essere limitato, a meno che non si materializzi una recessione. A nostro avviso, le azioni giapponesi potrebbero essere un outperformer tra i mercati sviluppati, grazie a valutazioni interessanti, alla fine della politica monetaria non convenzionale e a un'economia giapponese ad alta pressione"

 

Sul fronte degli emergenti invece "Anche le tendenze idiosincratiche dei mercati emergenti giustificano a nostro avviso un approccio selettivo, basato sui fondamentali aziendali, sulla visibilità degli utili e sui premi risk-adjusted. I tagli dei tassi della Fed hanno storicamente favorito la performance delle azioni emergenti. Se i tassi si abbasseranno nel 2024, come ci aspettiamo, i bond dell'India, del Messico e le azioni A-share cinesi saranno alcuni dei nostri top pick in ambito emergente" spiega Little.

In sintesi, per la casa di gestione il rapido irrigidimento delle condizioni monetarie e creditizie ha creato "un problema di interesse". Ciò comporta un aumento del rischio di una crescita debole nel 2024, a cui i mercati non sono preparati. Nel lungo periodo, gli esperti di HSBC AM ritengono che il mondo si stia dirigendo verso un "nuovo paradigma", con inflazione e tassi di interesse leggermente più alti rispetto a dieci-quindici anni fa, che richiede un approccio "difensivo".

 

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