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Un approccio blend per affrontare mercati complessi

11/6/2023

Giacomo Calef (NS Partners) spiega che il blend approach può essere molto utile nel contesto attuale, in cui più che mai bisogna puntare sulla qualità dei titoli, e non solo sui settori favoriti dagli investitori


In una fase di mercato complessa come quella attuale un approccio di investimento “blend” offre numerosi vantaggi. Ce ne parla Giacomo Calef, country manager Italia, NS Partners, per la consueta rubrica del gestore della settimana.

 

In che contesto di mercato ci troviamo?

L’attuale scenario macroeconomico non è dei più favorevoli, in particolare in Europa e Cina, dove gli indici PMI manifatturieri e dei servizi segnalano una continua contrazione. Nell’eurozona, in particolare, il valore manifatturiero del mese di ottobre è preoccupante, avendo toccato il minimo dal 2013 se si esclude la pandemia. Negli Stati Uniti, invece, l’economia rimane piuttosto resiliente nonostante la politica monetaria restrittiva della Federal Reserve, che ha portato il costo del denaro ai massimi da 22 anni tra il 5,25% e il 5,5%. Nonostante ciò, l’inflazione negli Stati Uniti sta rallentando decisamente, con quella headline al 3,7% a settembre, così come in Germania dove è scesa oltre le previsioni al 3,8% nel mese di ottobre. A questo quadro si aggiungono le recenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente, oltre a quelle in Ucraina, che hanno notevolmente incrementato la volatilità sui mercati delle materie prime, con rialzi evidenti soprattutto per quanto riguarda il petrolio, il cui mercato è già sotto pressione a causa delle decisioni dell’OPEC+ sul taglio alla produzione. L’attuale risk-off degli investitori sta quindi drenando liquidità dai mercati finanziari e la sta dirigendo verso asset rifugio come l’oro, tornato ai massimi dallo scorso maggio e a ridosso della soglia psicologica dei 2000 dollari l’oncia. La situazione è quindi complessa perché dopo un inizio anno molto positivo per l’equity, sebbene le performance siano state trainate solo da pochi titoli legati all’intelligenza artificiale, la tendenza rialzista si è arenata in una fase di stallo, che alla luce dei recenti eventi sembra stentare a sbloccarsi. In questo scenario si sono sommati anche gli scossoni sul mercato obbligazionario, con la salita record dei rendimenti. Al momento, il decennale italiano sfiora infatti il 5% mentre il Bund tedesco il 3%, con lo spread BTP-Bund che è quindi salito sopra la soglia di 200 punti base. L’attuale fase ribassista, iniziata a fine estate, potrebbe quindi concludersi solo dopo che il mercato si sia assestato vicino al bottom, mentre il driver principale dei prossimi mesi restano le incognite di ordine geopolitico e finanziario, in particolare quelle relative alle banche centrali.

 

Quali sono le caratteristiche distintive di uno stile di investimento "blend" e perché può essere adatto a navigare i mercati in questa fase?

Il principale attributo di questo stile di investimento è quello di non concentrarsi dal proprio universo investibile, considerando quindi le opportunità nell’azionario sia dal lato “value” sia “growth”, quindi senza focalizzarsi su un solo approccio, ma studiando diverse strategie di investimento.. Questo richiede ovviamente un’approfondita selezione delle società oggetto di analisi, fissando parametri non solo qualitativi ma anche quantitativi, come la valutazione del fair value e lo studio del multiplo prezzo/utili in rapporto alla crescita (PEG).

Il blend approach può quindi risultare molto utile in questo contesto di mercato in cui più che mai bisogna puntare sulla qualità dei titoli, e non solo sui settori favoriti dagli investitori. Come già anticipato, l’investimento deve focalizzarsi tanto sulla solidità finanziaria quanto sulla consistenza dei flussi di cassa e sul prezzo di ingresso. Infatti, capita spesso di osservare come titoli fantastici e con ottime prospettive di crescita, ma a prezzi troppo elevati, registrino rendimenti azionari deludenti sul medio e lungo periodo.

 

In quali settori si possono trovare i titoli da inserire in un portafoglio gestito con questo approccio?

Ad oggi, un ottimo mix tra titoli Value ciclici e Value difensivi sembra offrire il miglior rapporto rischio-rendimento; è questo il caso dei settori dell’energia, dell’Healthcare, dei consumi di prima necessità, degli industriali e dei materiali. Ma ci sono anche molte opportunità estremamente valide nei comparti della tecnologia e dei servizi di comunicazione, così come nei consumi discrezionali.

Nonostante ciò, il comparto più ricco di società che possono rispecchiare l’approccio blend è sicuramente quello industriale. In questo particolare momento, l’area da privilegiare sono gli Stati Uniti, la cui economia resta solida e in crescita, sebbene ad un ritmo più lento rispetto agli anni passati.

Negli States è possibile trovare alcune società dalla redditività ottima ma soprattutto con la capacità di mantenere un margine davvero costante nel tempo. Un esempio ne è Cummins, produttore di sistemi propulsivi per autotrazione e per la generazione di energia elettrica, che fa leva sulla solidità del suo business considerato parte della “old economy”, ma assolutamente resiliente in quanto scevro da una forte volatilità della domanda. Un altro caso è invece Wabtec (Westinghouse Airbrake Technology) azienda nata dal brevetto del suo fondatore per un sistema frenante pneumatico ad uso ferroviario, ora adottato su scala globale. Il business si allarga però anche ai servizi e alla manutenzione nel settore dei trasporti su rotaia, marino e minerario. Entrambe hanno valutazioni attraenti e margini stabili che pongono le basi per una solida crescita futura.

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