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10/4/2023
Il primo semestre 2023 si è rivelato impegnativo per i gestori attivi, in particolare quelli sull’azionario europeo, con oltre un quarto delle 22 categorie che hanno registrato tassi di sottoperformance rispetto ai rispettivi benchmark di riferimento pari o superiori al 90%. I gestori sul reddito fisso hanno avuto un inizio d'anno migliore in termini relativi, senza che nessuna categoria abbia registrato tassi di sottoperformance superiori al 90%. In entrambe le asset class, tuttavia, i tassi di sottoperformance sono aumentati a una media simile su un orizzonte temporale di 10 anni. E’ quanto emerge dall’ultima edizione dello SPIVA (S&P Indices Versus Active Funds) Europe Scorecard, che ogni sei mesi analizza la performance dei fondi azionari europei a gestione attiva rispetto alla performance degli indici di riferimento S&P DJI appropriati per la categoria, fornendo statistiche sui tassi di sovraperformance, sui tassi di sopravvivenza e sulla dispersione della performance dei fondi.
Entrando nel dettaglio, il primo semestre del 2023 ha offerto numerose opportunità per i gestori paneuropei top-down, con un’ampia gamma che separa i benchmark azionari regionali con la performance migliore e quella peggiore tra quelli inclusi nello Europe Scorecard. Tuttavia, né i fondi paneuropei né quelli dell’eurozona sono riusciti a sfruttare le opportunità disponibili. Rispettivamente il 76% e il 72% dei fondi azionari paneuropei a gestione attiva denominati in sterline ed euro hanno sottoperformato l'S&P Europe 350 nel primo semestre del 2023, mentre il tasso di sottoperformance delle categorie azionarie dell'eurozona denominate in euro e di quelle azionarie europee Ex- UK è stato rispettivamente del 77% e del 78%. Risultati positivi per i fondi azionari si sono realizzati nella categoria dei mercati emergenti così come in alcuni dei mercati locali più piccoli, come ad esempio i fondi sull'azionario polacco che si sono distinti in particolare con un tasso di sottoperformance a 6 mesi di appena il 12%.
È andata meglio ai gestori del reddito fisso, che hanno avuto un inizio d'anno migliore in termini relativi, senza che nessuna categoria abbia registrato tassi di sottoperformance superiori al 90%. In particolare i fondi sui corporate bond del Regno Unito hanno registrato un tasso di sottoperformance del 49% nel primo semestre del 2023, il più basso tra le categorie relative al reddito fisso dello scorecard di S&P.
Restringendo il campo all’azionario italiano, negli ultimi 12 mesi, il 96% dei fondi azionari italiani gestiti attivamente hanno sottoperformato l’indice S&P Italia BMI. Allungando l’orizzonte temporale a 10 anni, l’89% dei fondi ha sottoperformato il benchmark.
In generale, come spesso osservato nelle scorecard SPIVA in tutte le aree geografiche, in tutte le categorie i tassi di sottoperformance generalmente aumentano con la durata del periodo di misurazione.
Ben Voros, director, index investment strategy presso S&P Dow Jones Indices, commenta: “In quello che altrimenti sarebbe stato un periodo di guadagni significativi nella maggior parte dei mercati azionari globali, i gestori azionari attivi in Europa hanno vissuto una prima metà del 2023 impegnativa con oltre un quarto dei 22 categorie che registrano tassi di sottoperformance pari o superiori al 90%. I gestori del reddito fisso hanno avuto un inizio d’anno migliore in termini relativi, senza che nessuna categoria abbia registrato tassi di sottoperformance superiori al 90%”.
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