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Gestore della settimana: small e mid cap pronte per la riscossa

9/18/2023

Secondo Andrea Randone (Intermonte) le piccole e medie capitalizzazioni italiane, in particolare nel settore digital, nei mesi scorsi sono state eccessivamente penalizzate


Nonostante il momento difficile per il mercato, legato al rallentamento economico in corso, ci sono prospettive di recupero per i titoli delle piccole e medie capitalizzazioni italiane, eccessivamente penalizzate nella prima parte dell’anno. È l’analisi di Andrea Randone (nella foto), head of mid small cap research di Intermonte.

 

Qual è la vostra view sul settore delle mid e small cap italiane per i prossimi mesi?

Da inizio anno il FTSE MIB è salito di oltre il 20%, mentre l’indice STAR, che raggruppa oltre 70 mid e small caps di qualità, ha segnato un calo del 5,7% risultando, ad oggi, il peggior indice di Borsa italiana. Noi riteniamo che ci siano i presupposti perché questa sottoperformance si riduca nei prossimi mesi. Innanzitutto, l’andamento dei tassi di interesse dovrebbe, se non invertirsi, almeno far vedere una fase di stabilizzazione. In secondo luogo, le valutazioni sono diventate attraenti, se si pensa che il p/e medio dei titoli dell’indice STAR da inizio anno è calato del 5% e oggi vale meno di 14 volte gli utili attesi nei prossimi 12 mesi. Il maggior rischio rispetto a questa nostra previsione ci sembra legato ai flussi: da un lato la raccolta dei fondi PIR è stata significativamente negativa da inizio anno, drenando liquidità soprattutto sul segmento mid small cap; dall’altra gli investimenti esteri, in una fase che si annuncia di elevata liquidità, difficilmente ritorneranno presto sulle mid small cap.

 

Dove ritenete risiedano le migliori opportunità e dove i maggiori rischi?

Il momento di mercato è difficile perché è in corso un rallentamento economico e al contempo diversi problemi (legati ad esempio ad alcune catene di fornitura e all’inflazione) non sono del tutto risolti. Noi prediligiamo titoli che godano di una buona visibilità dei ricavi (ad esempio perché operanti in settori regolati, perché hanno un solido backlog di ordini, o ancora perché hanno dei trend settoriali sottostanti molto forti). Viceversa, guardiamo con più cautela alle società esposte ai consumi retail.

 

In tale contesto, qual è la strategia di investimento di Intermonte sul comparto delle piccole e medie capitalizzazioni?

Consigliamo di rimanere sui titoli di qualità con business meno esposti al ciclo economico. Pensiamo, in particolare, che alcuni titoli del settore digital siano stati eccessivamente penalizzati; in particolare crediamo che le aziende italiane, anche in condizioni di mercato sfavorevoli, decideranno di non sacrificare gli investimenti in tecnologia, consapevoli che da essi dipende la loro capacità di rimanere competitive. In generale consigliamo un approccio selettivo su aziende che hanno dimostrato di avere business resilienti durante le fasi di debolezza macro e che godono di buoni flussi di cassa.

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