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Reddito fisso, le prospettive per l’investment grade

8/8/2023 | Redazione Advisor

Dai fondamentali emerge che, in generale, le aziende sono in buona forma, dopo che molti titoli di credito più deboli sono stati eliminati dall’universo di investimento durante la pandemia. L’analisi di Capital Group


Quali sono le prospettive per il settore obbligazionario investment grade? Per rispondere a questa domanda, Flavio Carpenzano, investment director reddito fisso di Capital Group, si concentra sull’analisi dei fondamentali aziendali. Lo strategist osserva che con ogni probabilità, il rallentamento della crescita economica e l’aumento dei costi degli interessi porteranno a un loro peggioramento. “Tuttavia – aggiunge – questo succederà in un momento in cui i bilanci delle società sono solidi e le metriche di credito elevate. Inoltre, molti dei titoli di credito più deboli sono stati eliminati dall’universo investment grade durante la pandemia, lasciando spazio a un mercato IG più solido e pulito. Il rallentamento dell’economia globale indica che, nella maggior parte dei settori, gli utili sono sotto pressione. Allo stesso tempo, le aziende devono superare diversi ostacoli, tra cui l’aumento del costo della manodopera e delle materie prime, le difficoltà di approvvigionamento e l’aumento degli interessi passivi. Anche se, nel complesso, i margini aziendali hanno resistito piuttosto bene alle crescenti pressioni sui costi nel 2021, l’impatto di questi fattori è chiaramente aumentato nel corso del 2022, dopo l’inizio del conflitto in Ucraina. Se dunque è molto probabile che ci sarà una riduzione dei margini, è pur vero che i livelli di partenza sono elevati, ben al di sopra di quelli pre-pandemia”.

 

Carpenzano ricorda che a marzo 2020, lo scoppio della pandemia ha causato una crisi di liquidità, dovuta alla vendita generalizzata dei risparmi degli investitori (inclusi i Treasury) in cambio di liquidità. “Di fronte a una situazione senza precedenti, molte aziende IG hanno deciso di rimborsare il loro debito a breve termine, anziché rinnovarlo”.  Grazie alla decisione delle aziende di accumulare liquidità durante la pandemia, Carpenzano rileva che i rapporti liquidità/debito sono solidi. “Mentre l’economia globale è migliorata, le società statunitensi, in particolare, hanno usato le riserve di liquidità per riacquistare azioni, pagare i dividendi, rimborsare il debito o per operazioni di M&A con un conseguente calo del rapporto liquidità/debito che, tuttavia, nel complesso rimane solido. Lo scenario tecnico offre un altro potenziale vantaggio per il credito IG. Come evidenzia il dibattito sulle scadenze, le aziende potrebbero non avere la necessità immediata di rifinanziarsi. Sul lato della domanda, l’aumento dei rendimenti degli ultimi 18 mesi è stato accompagnato da un aumento dei flussi del reddito fisso. Considerato il contesto macroeconomico favorevole per il reddito fisso, prevediamo che la domanda continuerà”.

 

In termini di valutazioni, Carpenzano rileva che per la prima volta da molti anni, l’IG europeo offre spread più elevati rispetto a quello statunitense.  “Alcuni fattori spiegano questo differenziale. In primo luogo, il mercato europeo ha un peso maggiore nel settore finanziario, che rimane sotto pressione. Secondariamente, il quantitative tightening nell’eurozona indica che la BCE non è più uno dei principali acquirenti del credito europeo”

 

Che cosa comporta tutto questo per i portafogli IG? Carpenzano spiega che le prospettive per l’IG dipendono dall’interazione tra contesto macroeconomico e valutazioni. “I rendimenti sono ancora alti, il che significa che gli investitori IG possono beneficiare di un buon livello di carry, che contribuisce all’attenuazione in periodi di volatilità. Nel breve termine gli spread sono contratti e c’è margine per un ulteriore ampliamento; pertanto è meglio optare per un approccio prudente. In termini di settori, questo approccio cauto ci porta a una posizione di sovrappeso sui servizi di pubblica utilità, in particolare negli Stati Uniti. In quanto fornitori regolamentati di un bene di prima necessità, sono tipicamente immuni a molte delle correnti economiche e dei rischi di mercato. La tecnologia è un altro settore in cui individuiamo opportunità, in particolare nel cloud computing. La pandemia ha impresso una forte accelerazione all’adozione delle tecnologie cloud e le aziende penalizzate dalla pandemia stanno spostando la loro attività nel cloud per garantire continuità, consentendo nuovi modelli di lavoro e l’opportunità di offrire nuovi servizi. Nonostante la crescita solida, molte aziende sono ancora nelle fasi iniziali dell'adozione del cloud e il settore ha ulteriore potenziale di rialzo” conclude Carpenzano.

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