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3/21/2023 | Daniele Barzaghi
“Le principali differenze che distinguono radicalmente JP Morgan Asset Management dai competitor sono tre: siamo una casa di gestione che crede nell’approccio attivo totalmente, non solo parzialmente; abbiamo uno dei migliori team di ricerca e analisi oggi presenti sul mercato; siamo il player globale meglio radicato in tutti i Paesi in cui opera”
George Gatch, global ceo della casa di gestione del principale gruppo bancario statunitense, rispondendo a domanda diretta di Advisor, ha aperto con questo manifesto l’annuale European Media Summit, organizzato questa settimana presso la sede londinese del gruppo.
“Viviamo una stagione di politiche estremamente aggressive portate avanti dalle Banche centrali. Il 2022 sarà ricordato uno dei più pesanti drawdown obbligazionari cui ho assistito durante la mia carriera. E, per venire ai giorni recenti, siamo spettatori del salvataggio di Stato di uno storico gruppo bancario come Credit Suisse” ha proseguito il numero uno mondiale di JP Morgan Am descrivendo il contesto finanziario oggi attraversato da professionisti e clienti.
“Ma i rischi in finanza, lo sappiamo, possono diventare opportunità; devono diventare opportunità. Essere un asset manager di eccellenza significa in primis essere un risk manager eccezionale”.
“L’anno scorso, quando molti nostri competitor hanno cominciato ad adottare approcci difensivi, noi abbiamo continuato a credere alla bontà del nostro lavoro e, ad esempio, abbiamo ottenuto la migliore raccolta mondiale per un prodotto obbligazionario attivo”.
“E lo stesso approccio attivo lo stiamo portando nel mondo degli Etf, dove le strategie gestite direttamente dai gestori sono oggi soltanto il 5% del mercato. In questo segmento siamo già primi per raccolta”.
“Rispetto al modello dei prodotti passivi noi offriamo uno stile di investimento totalmente diverso e siamo convinti che se dimostri qualità e differenza i clienti ti seguiranno. Sempre”.
L’approccio attivo naturalmente non esclude un ampio impiego di tecnologia. “È imprescindibile ai gestori per capire dove risiedano le inefficienze del loro approccio, aumentando il livello di diversificazione; innanzitutto territoriale. Abbiamo un migliaio tra gestori e analisti: il loro compito è trovare costantemente opportunità”.
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