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Investitori preoccupati dal futuro e attenti al green

12/29/2022 | Marcella Persola

Le diverse indagini condotte negli ultimi mesi dell’anno mostrano come orientare la consulenza nei confronti del settore retail, identificando i temi chiave per gli investitori.


Investitori sempre più green, preoccupati del proprio futuro, attenti al risparmio e maggiormente propensi a investire nelle gestioni attive. E’ questa la fotografia degli investitori che emerge mettendo assieme le diverse survey che si sono susseguite negli ultimi mesi dell’anno.

 

Se dalla consueta indagine Acri-Ipsos arriva la conferma che per gli investitori italiani il sinonimo di tranquillità è liquidità sul conto corrente, altri studi mostrano una maggiore evoluzione dell’investitore medio.

 

Nella 22° edizione la ricerca Acri Ipsos mostra come la spirale inflazionistica e il decremento del potere d’acquisto delle entrate familiari non porta gli italiani a privilegiare un impiego del denaro diverso dall’accumulo. Paradossalmente, la difficoltà di accumulare risparmi, l’aumento dei prezzi e la perdita di valore del denaro inducono a una crescente propensione verso la liquidità (63% vs 61% nel 2021) come forma di protezione verso l’imprevisto, denotando una visione poco lungimirante e, in parte, legata alla difficoltà di identificare l’investimento ideale.

 

Che la sicurezza finanziaria sia l’obiettivo primario degli investitori lo conferma anche lo studio di Fidelity International, dove si mostra che per oltre il 60% degli italiani il benessere finanziario continua a essere rappresentato dalla disponibilità di denaro accantonato per le emergenze e la “sicurezza” finanziaria continua a essere l’obiettivo principale. Tuttavia, il 37% afferma di aver iniziato a investire o ha investito di più a seguito della pandemia e a guidare questo trend è la fascia di età tra i 20 e i 38 anni, con il 51% che conferma di essersi mosso in tal senso.

 

Per coloro che sono propensi ad investire, rivolgersi a un professionista sembra la soluzione migliore, soprattutto in tempi di incertezza come quello attuale. Gli investitori tendono ad affidarsi alla competenza dei professionisti per trovare risposte in questi tempi incerti, con il 33% degli italiani (39% il dato globale) più propensi a rivolgersi a un consulente finanziario alla luce dell’aumento dei tassi di interesse. È interessante notare che questo fenomeno, in Italia, sembra riguardare soprattutto gli investitori “esperti” (47%) e quelli “inesperti” (39%), contro solo il 29% degli investitori “intermedi”.

 

E il consulente gioca un ruolo fondamentale anche nell’ambito della sostenibilità, così rivela un’indagine condotta da Censis con Assogestioni. Il 57,4% dei risparmiatori italiani considera positivamente l’idea di investire in prodotti finanziari e in imprese sostenibili. Si manifesta una maggiore propensione per i residenti nel Nord-Ovest (61,7%), i laureati (67,9%) e le persone con redditi alti (76,6%). E anche da questo studio emerge, così come aveva evidenziato l’ultimo quaderno Consob sulla sostenibilità che il ruolo del consulente finanziario è determinante. Il 57,5% dei risparmiatori italiani ritiene indispensabile l’assistenza di un consulente finanziario nella scelta degli investimenti da indirizzare su imprese, settori, progetti sostenibili. Convinti di avere bisogno di una consulenza fidata e di competente certe per orientarsi in tempi di forte incertezza, lo sono ancora di più quando si parla di investimenti green.

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