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5/22/2020 | Redazione Advisor
Le A-share cinesi, ovvero le azioni quotate sulle borse di Shanghai e Shenzhen, hanno recentemente fatto il loro ingresso nei principali indici, compresi quelli di MSCI, dopo un graduale processo di apertura dei mercati cinesi agli investitori stranieri. Da metà 2017 in poi, la percentuale di A-share incluse negli indici di MSCI è aumentata in modo graduale, tuttavia l’esposizione degli investitori su questi segmenti è ancora limitata e non ottimale. Kristjan Mee, strategist, research and analytics di Schroders, illustra I fattori che rendono questo segmento interessante in termini d’investimento.
Al momento, solo il 20% della capitalizzazione totale di 472 titoli A-share è incluso nell’indice MSCI Emerging Markets. Una piccola percentuale, dato che sono oltre 3.500 le azioni quotate sulle Borse di Shanghai e Shenzhen. Inoltre, il segmento STAR, lanciato nel 2019 come la versione cinese del NASDAQ, è totalmente escluso dagli indici MSCI. Di conseguenza l’indice MSCI China è ancora dominato dai titoli quotati ad Hong Kong e negli Usa, che rappresentano il 35,8% dell’Indice MSCI Emerging Markets, mentre le A-share pesano soltanto per il 4,8%. “L’ulteriore inclusione delle A-Share in questi indici avrà tempistiche ancora incerte”, ma come spiega Mee, “la direzione è chiara: l’importanza di questo segmento è destinata a diventare sempre maggiore”.
“Secondo una nostra analisi” prosegue lo strategist di Schroders, “i rendimenti mediani per le A-share sono stati dell’8% annualizzato negli ultimi 5 anni (dati Schroders e Morningstar, al 31 marzo 2020): un livello senza precedenti se confrontato con altri mercati globali”. Inoltre, il mercato cinese onshore ha tre caratteristiche che lo rendono un segmento unico rispetto ai competitor.
Innanzitutto, è un mercato con un alto livello di partecipazione degli investitori retail, che rappresentano più dell’80% dei volumi di scambio medi giornalieri. “Si tratta di un elemento importante, dato che generalmente gli investitori retail sono meno focalizzati sui fondamentali delle aziende e spesso scambiano i titoli basandosi sui “rumor” – ciò porta le azioni a essere notevolmente sotto o sopravvalutate, creando opportunità interessanti per gli investitori più sofisticati”. In secondo luogo, il mercato delle A-share sta maturando e i fondamentali stanno diventando sempre più importanti.
Terzo, il mercato delle A-share è ricco di azioni mid-cap, che sono società meno conosciute agli investitori internazionali rispetto ai giganti del tech come Tencent o Alibaba, ma giocano un ruolo importante nella storia della crescita cinese. “È importante sottolineare inoltre che in questo modo gli investitori possono avere accesso a settori che sarebbero altrimenti inaccessibili sul mercato offshore, come servizi e beni di consumo, automazione industriale, media e healthcare” aggiunge Mee.
“In momenti di incertezza, è importante guardare al quadro generale” conclude lo strategist di Schroders. “Riteniamo che l’unicità del mercato delle A-share lo rendano un’area interessante su cui allocare una parte del portafoglio, che complementi un’esposizione ai mercati emergenti più in generale”.
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