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Cautela nel breve, costruttivi nel medio termine

4/28/2020

Nel breve periodo sembra troppo presto per reintrodurre una qualsiasi dose di rischio in portafoglio. L’analisi di Seeyond, affiliata di Natixis IM


Per effetto dello shock causato dalla pandemia di Covid-19 nel primo trimestre i mercati azionari hanno perso in media il 40% a seconda dell’area geografica e la volatilità implicita ha raggiunto i livelli del 2008. Le sovraperformance su base locale sono risultate correlate al numero di contagi. Gli spread sul credito si sono notevolmente ampliati, tornando ai livelli del 2011. Come affornatre i mercati nei prossimi mesi? Gli esperti di Seeyond, affiliata di Natixis Investment Managers, raccomandano ancora cautela.

 

“La domanda non è più se abbiamo imboccato la strada della recessione, ma quanto la fase recessiva durerà e quanto profonda sarà la crisi sanitaria” spiegano gli analisti. “Nonostante le massicce misure monetarie e fiscali in corso, la velocità della correzione, l'ampiezza della leva di mercato e la razionalizzazione delle catene di produzione globali ci impediscono di fatto di avere visibilità a breve termine. È questo il fattore cruciale che i mercati stanno aspettando per stabilire che il fondo è stato toccato e per iniziare a tracciare percorsi di uscita dalla fase di confusione sui mercati”.

 

Nel breve periodo sembra troppo presto per reintrodurre una qualsiasi dose di rischio in portafoglio, e gli esperti di Seeyond ne elencano i principali motivi: in primo luogo, gli Stati Uniti sono attualmente l'epicentro dell'epidemia e potrebbero avere bisogno di più tempo per raggiungere il picco di infezioni rispetto ad altri Paesi a causa della mancanza di una politica di lockdown; in secondo luogo l'aumento della disoccupazione in tutto il mondo e la paralisi economica potrebbero aumentare i tassi di default nel settore privato. Terzo, gli analisti hanno iniziato a rivedere le proprie previsioni sugli utili, ma queste sembrano ancora troppo elevate dinanzi all'entità dello shock economico. Infine, gli investitori sono diventati più prudenti nell'esporsi agli asset di rischio, ma non hanno ancora adottato la dose di cautela necessaria.

 

“Adottando invece una prospettiva di medio termine, ci troviamo di fronte a una crisi sanitaria su larga scala che innesca una recessione globale, indubbiamente grave, ma che dovrebbe essere anche temporanea” sottolineano però gli esperti di Seeyond. “In primo luogo, a causa della stagionalità tipica dei virus respiratori. Secondariamente, c'è una possibilità concreta di scoprire trattamenti nei prossimi 6-9 mesi. Non si tratta di una crisi finanziaria che pone rischi sistemici globali come abbiamo visto nel 2008. Inoltre, anche se non si può escludere un'ulteriore correzione del 10% rispetto ai minimi toccati a livello locale, va tenuto presente che l'iniezione di liquidità così massiccia dovrebbe avere un effetto moltiplicatore positivo sulle azioni non appena i timori di shock sistemico saranno diminuiti, anche se immaginiamo una ripresa economica a forma di U, piuttosto che il rimbalzo a V inizialmente previsto”

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