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Flussi in Europa, gli ETF non fanno la differenza

5/23/2023 | Marcella Persola

Sono i monetari a trainare gli afflussi dei fondi comuni nel mese di aprile, secondo lo studio di Refinitiv. E sul fronte ETF...


I flussi in Europa sono trainati dai monetari. E’ questa la fotografia che emerge dall’analisi dei dati sul mese di aprile condotta da Refinitiv, ex Lipper. Nel quarto mese dell’anno i fondi monetari hanno generato afflussi per 11 miliardi, seguono i fondi obbligazionari con 8,6 miliardi mentre le altre categorie di fondi hanno visto il segno meno prevalere, come i fondi azionari (-1,4 miliardi) i fondi Ucits alternative (-2,5 miliardi) e i fondi immobiliari (-0,2 miliardi).

 

Se si allarga l’orizzonte e si prende in considerazione non solo il mese di aprile, ma i dati da inizio anno mostrano entrate per 49,4 miliardi con i fondi comuni protagonisti di un deflusso di 1,2 miliardi e gli ETF che dominano la scena con afflussi per oltre 50 miliardi. Gli investitori europei sembrano essere in modalità risk-on, dato che i fondi del mercato monetario (+10,6 miliardi di euro) e i prodotti di investimento a lungo termine (+38,8 miliardi di euro) hanno registrato afflussi per l'anno in corso. Guardando più da vicino, i fondi obbligazionari (+63,7 miliardi di euro) sono stati la tipologia di asset con la maggiore raccolta netta stimata per il 2023. Seguono i fondi azionari (+21,3 miliardi di euro) e i fondi del mercato monetario (+10,6 miliardi di euro), nonché gli "altri" (+1,0 miliardi di euro) e i fondi immobiliari (+0,5 miliardi di euro). Al contrario, i fondi di materie prime (-0,7 miliardi di euro), i fondi UCITS alternativi (-15,6 miliardi di euro) e i fondi con attività mista (-31,4 miliardi di euro) hanno subito deflussi per l'anno in corso.

 

“Non sorprende che il mese di aprile 2023 sia stato in generale un mese positivo per l'industria europea dei fondi, viste le revisioni piuttosto positive delle prospettive economiche delle principali economie a livello globale e la possibile fine del ciclo di rialzo degli interessi delle banche centrali nel prossimo futuro. Ciò detto, i fondi comuni (+5,0 miliardi di euro) e gli ETF (+11,0 miliardi di euro) hanno registrato afflussi nel corso del mese. Gli afflussi nei fondi a gestione attiva sono stati trainati dai prodotti del mercato monetario (+10,0 miliardi di euro). Nell'attuale contesto di mercato, non sorprende che gli investitori europei abbiano acquistato prodotti del mercato monetario, dal momento che l'Eurozona presenta una curva dei rendimenti invertita, il che significa che i prodotti del mercato monetario offrono un rendimento più elevato rispetto alle obbligazioni a medio o lungo termine. Più in generale, i fondi a lungo termine (+5,5 miliardi di euro) e i prodotti del mercato monetario (+11,0 miliardi di euro) hanno registrato afflussi nel mese. Questi numeri di flusso potrebbero essere visti come un segno che gli investitori europei sono in qualche modo in modalità risk-on” ha sottolineato Detlef Glow, responsabile della ricerca Lipper EMEA di LSEG.

 

Tra le società quelle che si sono distinte nel mese di aprile sono BNP Paribas (+6,5 miliardi) , segue AXA IM con 4,9 miliardi e Vanguard con 3,6 miliardi. Guardando ai dati rispetto a qualche mese fa sorprende che gli ETF non abbiano giocato un ruolo più significativo per le classifica delle posizioni in Europa.

 

Se ampliamo l’orizzonte prendendo in esame i flussi da inizio anno la classifica cambia volto con BlackRock all’apice con 22,8 miliardi di euro, davanti a BNP Paribas (+16,9 miliardi di euro), JPMorgan (+15,6 miliardi di euro), Vanguard (+11,5 miliardi di euro) e Swisscanto (+10,3 miliardi di euro).

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