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10/29/2024 | Daniele Barzaghi
Il 1° dicembre 2018 continua a essere la data fondamentale, spartiacque, per i consulenti finanziari autonomi italiani, i professionisti a parcella svincolati da istituti bancari e intermediari, da quel momento formalmente inclusi all’interno dell’Albo unico nazionale.
All’inizio del secondo semestre di quest’anno, a un lustro abbondante da quello storico riconoscimento, gli advisor indipendenti erano 691, operanti individualmente o in una delle 82 società di consulenza finanziaria (SCF) finora formalizzate. E, in vista di uno degli appuntamenti annuali di categoria più caratterizzanti, il Fee-Only Summit di Verona, questa settimana presso il tradizionale Palazzo della Gran Guardia, vale la pena fare qualche analisi quantitativa. Innanzitutto da un punto di vista geografico.
La Lombardia, dove risiede un sesto degli italiani e un quinto dei consulenti nazionali, è anche nel caso degli autonomi la regione regina con 188 professionisti su 691, il 27,2%, quasi uno su tre.
Il Veneto, forse per un endemico aspetto culturale locale, forse per il ventennale e costante lavoro degli animatori di NAFOP, viene subito dopo con 116 rappresentanti (il 16,8% del totale nazionale).
Il Nord, da sempre roccaforte degli advisor autonomi del Paese, si segnala anche per i numeri di Emilia Romagna (73 CA, il 10,8%) e Piemonte (71, il 10,3%).
Roma e il Lazio sono soltanto in quinta posizione con 51 autonomi (7,4%), davanti a Toscana (37) e Marche (30).
Seguono i due presìdi più importanti del Sud: la Sicilia (21) e la Puglia (20); quest’ultima appaiata con la Liguria (20). Più arretrata invece la regione che negli ultimi anni sta vedendo il maggior aumento di CF giovani: la Campania; dove gli autonomi sono soltanto 14.
A fare da cornice regioni a minore diffusione della consulenza autonoma come Friuli Venezia Giulia (13), Umbria (10), Sardegna (7), Calabria (6), Trentino Alto Adige (5), Abruzzo (4), Molise (3) e Basilicata (2). Con l’assenza della sola Val d’Aosta (0).
Dal punto di vista della differenza di genere la presenza femminile, storicamente intorno al 20% dei consulenti finanziari mandatari risulta ancora più diradata tra gli autonomi, con appena 54 rappresentanti. E per dare risalto alla loro esperienza abbiamo scelto di citarle una per una.
Un terzo abbondante (20) di loro risiede in Lombardia: Laura Abbà, Elena Artoni, Eleonora Bazzo, Patrizia Bussoli, Silvia Candini, Laura Ciambellotti, Monica Daverio, Cinzia Donalisio, Cristiana Fioretti, Barbara Giani, Manuela Mezzetti, Paola Nogara, Ida Pagnottella, Chiara Palmieri, Marta Pampallona, Elena Pelloso, Filomena Petrella, Stefania Rigato, Chiara Rossattini ed Elena Saccillotto.
Un drappello di 13 è invece presente in Veneto: Giulia Armellini, Maila Bozzetto, Laura Chilese, Silvia Corradin, Ilaria Fava, Paola Ferrari, Elena Filippini, Lidia Garofano, Giulia Gerardi, Linda Leodari, Sara Pescetelli, Virginia Pietropan e Jessica Redigolo.
Nelle altre regioni del Nord figurano invece Beatrice Aghemo, Alessandra Anselmo, Maria Carrano, Sara Cinerario e Silvia Pecorari in Piemonte, Clarissa Corsi e Roberta Rossi in Liguria, Claudia Simonato in Friuli Venezia Giulia, e Emanuela Musci, Marta Nones Spadafora, Miriam Rosato ed Elisa Zatti in Emilia Romagna.
Nel Centro Italia sono operative Claudia Iachella, Rita Lucchesi, Laura Pratesi e Laura Tavolucci in Toscana, Debora Calone e Marcella Sivori nelle Marche, Francesca Gigliotti in Umbria e Giulia Ferretti nel Lazio.
Unica donna cf autonoma nel Sud Italia è invece Anna Lise Nicolo a Reggio Calabria.
Dividendo i cf autonomi italiani per fasce d’età si nota invece come siano mediamente ben più giovani degli advisor di rete: i primi sono sotto i 50 anni, i secondi sopra.
Il cluster maggiore degli autonomi risulta avere tra i 50 e i 60 anni, ma subito dopo arrivano i quarantenni (163 CA) e i trentenni (ben 165), con i sessantenni soltanto in quarta posizione (149).
Tra i colleghi più maturi vi sono invece 32 settantenni e due decani come il toscano Bruno Lucchesi (classe 1937) e il veneto Agostino Grigoletti (1949).
Quindici professionisti autonomi risultano invece avere tra 20 e 30 anni e, per sostenere il loro debutto nella professione, abbiamo deciso di nominarli.
Al Nord sono attivi in Lombardia Domenico Mastromarino (classe 2004) e Jonathan Mozzi (2000), in Piemonte Lorenzo Rebufatti (2000) e Mattia Stuardi (2003), in Liguria Tommaso Rossetto (2003), in Trentino Alto Adige Max Oberperfler (2001), in Veneto Samuele D’Aquino (2000), Gianni Russo (2001) e Filippo Sbrissa (2000) e in Emilia-Romagna Federico Bugani (2001) e Giuseppe Di Fabio (2004).
In Centro Italia hanno la propria sede il toscano Francesco Macelloni (2003) e il marchigiano Gabriele Bonaccorsi (2000), mentre a rappresentare il Sud figurano i siciliani Fabio Bertolami (2001) e Sebastiano Lardaruccio (2001).
Sul fronte delle società di consulenza finanziaria, la maggior presenza in alcune aree del Paese è perfino più evidentie: delle 82 SCF registrare all’Albo Unico ben 33 sono in Lombardia.
Il Veneto segue anche in questo caso subito dopo (12) ma è subito tallonato dall’Emilia Romagna (con 11 presenze).
Rispetto al numero degli indipendenti guadagna una posizione il Lazio (8 SCF), che sopravanza il Piemonte (6). Dietro di loro la Toscana (4), le Marche (2) e una presenza a regione in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Abruzzo, Campania e Sicilia. Con nessuna SCF in Liguria e Puglia (che pur contano 20 autonomi ciascuna), Val d’Aosta, Molise, Basilicata, Calabria e Sardegna.
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