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Da bancario a CF, un passaggio di apertura mentale e di libertà

3/11/2024 | Daniele Riosa

Mattia Bottalico, area manager Puglia e Molise di Banca Widiba, racconta la storia di Matteo Spalierno, da 12 anni nella banca digitale del gruppo MPS. A 33 anni era il più giovane direttore del Banco di Napoli


Mattia Bottalico, area manager Puglia e Molise di Banca Widiba, con un’interessante post su LinkedIn, racconta la storia di Matteo Spalierno (in foto) che, 12 anni fa, ha scelto di fare il ‘salto’ da bancario a consulente.

"Matteo - scrive Bottalico - è un ex bancario che, quasi 12 anni fa, ha deciso di dare una svolta alla sua già brillante vita professionale e, tra numerose Reti che lo avrebbe accolto volentieri, scelse noi.  I risultati che abbiamo raggiunto insieme hanno confermato che la sua è stata un’ottima scelta. Matteo Spalierno è originario di Pozzuoli, ma è barese d’adozione da oltre 40 anni. Come dice lui stesso, ha sempre avuto la sindrome del primo della classe, quella condizione che ti fa diventare un punto di riferimento per gli altri ma che ti costringe a non avere a tua volta punti di riferimento. Da dipendente di banca ha fatto rapidamente carriera nel Banco di Napoli, a 33 anni era il più giovane direttore dell’istituto. Una carriera solida e una grande professionalità…però l’amore per il mondo degli investimenti e la necessità di mettersi in gioco lo hanno portato a guardarsi attorno per trovare il modo di liberare il suo potenziale. Un giorno mi disse ‘Amo mettermi alla prova, perché non c’è vita senza sfide’”.

Il manager ricorda che “ci conoscemmo appena entrò a far parte della nostra squadra, quando al tempo mi occupavo di formazione, e da allora mi impensierisco quando Matteo non mi fa domande o non lo sento per troppo tempo! Si innamorò subito della professione di consulente finanziario che gli ha consentito di poter esprimere le sue potenzialità. Secondo lui, e concordo, il passaggio “da bancario a consulente” è un passaggio di apertura mentale e libertà di azione. La nostra architettura aperta gli ha dato la possibilità di esprimersi nella relazione con i suoi clienti, che lo ricambiano con affetto sincero, tra inviti a matrimoni e chiamate “preoccupate” se salta anche un solo incontro settimanale. Ma secondo me, non volermene Matteo, quello che lo ha fatto trovare a suo agio con noi è stato trovare un ambiente familiare dove ha incontrato professionisti più bravi di lui”.

“Quella di Matteo - conclude Bottalico - è una storia di cambio di vita e di crescita, ha saputo sfidare le regole (anche quelle del buon senso comune) e andare oltre i luoghi comuni. ‘Non c’è vita senza sfide’… e quale sarà la prossima?”

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